QUANDO USCII PRIMA DAL CINEMA
La prima volta in cui scappai da un cinema fu per Biancaneve, un’altra per Addio fratello crudele. Oggi il gruppo francese C2L offre la tessera di garanzia: se esci nei primi 30 minuti, non paghi.
La prima volta che sono uscito da un film dovevo avere cinque o sei anni. Mi rivedo benissimo piangere disperatamente sotto la luce gialla di un lampione. Poi ho ricostruito: in vacanza a Varazze, i miei mi avevano portato a vedere Biancaneve, ma quando la matrigna fugge dopo aver dato la mela avvelenata, rivelando la sua mostruosità da strega, ero scoppiato in un pianto irrefrenabile. Così, per la pace degli altri spettatori, mi avevano accompagnato fuori dal cinema, sotto quel sinistro lampione con la sua luce gialla…
Non sapevo ancora che, da grande, avrei fatto il critico cinematografico ma evidentemente le storie che vedevo sullo schermo mi appassionavano già al punto da immedesimarmi nei loro personaggi. Poi, la correttezza professionale (e il piacere cinefilo) sono cresciuti di pari passo con il senso del dovere: i film si vedono fino in fondo, anche se non piacciono.
Evidentemente era impensabile un’iniziativa come quella messa in atto dal gruppo francese C2L che nelle sue sale offre ai propri spettatori una particolarissima «tessera di garanzia»: uscendo entro i primi 30 minuti di proiezione — comprensivi però anche di pubblicità e fuori programma: in sostanza si deve decidere entro i primi 15 minuti del film — si ha diritto al rimborso del biglietto. Prima di avere la tessera da critico, mi sembra di essere uscito solo una volta da un film: era Addio fratello crudele (una scena nella foto) di Giuseppe Patroni Griffi. Di norma ci tenevo a non sprecare il costo
Ideata dal gruppo C2L: chi se ne va nei primi 30 minuti recupera il prezzo del biglietto