Corriere della Sera

L’anno prossimo il Pil salirà dell’1,4%. Il debito va portato al 123,4% ma entro il 2018 Previsti 6 miliardi di incassi dalle privatizza­zioni: Enel, Poste, Enav e Fs

- Mario Sensini

nel 2018, in linea coi parametri Ue. Per centrare l’obiettivo, secondo il governo, serviranno comunque privatizza­zioni per 25-30 miliardi di euro nei prossimi quattro anni, mentre per il 2015 l’obiettivo è di incassarne 6-7 con la cessione, dopo le quote Enel, di Enav, Poste e Fs.

Spending review

Nel 2016 gli aumenti dell’Iva per 16 miliardi verrebbero eliminati ricorrendo ai risparmi dovuti alla minor spesa per interessi (5 miliardi), ad un mag- gior indebitame­nto netto, e per la parte restante dalla «spending review». L’obiettivo di quest’ultima è di circa 10 miliardi annui, ma a regime. Il ricorso al maggior indebitame­nto sarebbe possibile nella misura di 0,4 punti di pil, cioè 7 miliardi euro al massimo.

La correzione dei conti pubblici del 2016 avrebbe dovuto infatti essere dello 0,5% in termini struttural­i, ma invocando l’attuazione delle riforme, secondo il governo, potrà limitarsi ad uno 0,1% del pil.

Varo venerdì

Il Def, che sarà approvato formalment­e venerdì, non contiene un piano dettagliat­o dei tagli. Il premier ha garantito che per quest’anno non ce ne saranno di ulteriori, neanche a carico degli enti locali, ma che la revisione della spesa dovrà proseguire. Il governo dovrebbe incontrare i sindaci tra domani e giovedì. Nel frattempo il Tesoro ha diffuso i dati sulle entrate fiscali del primo bimestre, non proprio brillanti. Il gettito è sceso dello 0,8% rispetto all’anno scorso: le imposte dirette tengono (+ 1,9%), quelle indirette scivolano (-4,7%), con l’Iva in calo del 5,6%. Mentre il gettito che deriva dall’attività di accertamen­to e controllo è aumentato del 32,6%, 726 milioni in più.

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