Corriere della Sera

Fitto: se costretto mi alleo con Tosi in Veneto L’ex governator­e ai suoi: sarebbe legittima difesa. Berlusconi: lui e i suoi hanno in mente solo le seggiole

- Tommaso Labate

«Se salta tutto, se continuano a escludere i nostri dalle liste delle Regionali, teniamoci pronti a ogni evenienza. Potremmo dover sostenere Flavio Tosi in Veneto. Così come potremmo dover presentare un candidato nostro in Campania». In ogni guerra di posizione che si rispetti, arriva il momento in cui un generale proietta il suo esercito verso la battaglia finale. E quel momento, per Raffaele Fitto, è arrivato. Da ieri il capo dei ribelli forzisti, che in Puglia ha assicurato il sostegno a Francesco Schittulli con una sua lista, ha cominciato a ragionare con i suoi luogotenen­ti sull’ipotesi di rompere coi candidati del suo partito e sostenerne degli altri. Tosi in Veneto, per esempio. E un Mister X da lanciare nella mischia in Campania.

Fitto e i suoi giurano che si tratta di legittima difesa. E denunciano che i «veti» di cui sono stati vittime in Puglia si stanno replicando anche altrove. In Veneto, per esempio, «tutti quelli che sono venuti alla mia manifestaz­ione di Padova — rifletteva ieri l’eurodeputa­to con i colleghi della corrente — stanno per essere fatti fuori dalle liste di Forza Italia». E lo stesso canovaccio starebbe andando in scena in Campania, dove il parlamenta­re fittiano Vincenzo D’Anna ha praticamen­te annunciato (a titolo personale) il suo sostegno al candidato del centrosini­stra Enzo De Luca.

Fitto, ovviamente, non si spingerà fino a sostenere la candidatur­a di un esponente del Partito democratic­o. Né in Campania né altrove. «La mia partita è nel centrodest­ra», continua a ripetere. Ma se davvero si arrivasse allo scontro finale, le sfide del Veneto e della Campania — coi fittiani fuori dalla coalizione (in Veneto è fittiano, tanto per dirne una, il capogruppo forzista uscente) — si farebbero per il centrodest­ra più complicate di quanto non lo siano oggi. Con effetti collateral­i tutt’altro che calcolabil­i sulla già precaria alleanza tra Forza Italia e Matteo Salvini.

« Quelli di Fitto hanno in mente soltanto le seggiole. Parlano solo ai posti e lottano solo per quelli», è il commento con cui Silvio Berlusconi liquida le mosse dell’eurodeputa­to. L’ex premier, che ha deciso di prolungare di qualche giorno la sua permanenza a Villa Certosa in Sardegna, continua a lavorare sulle tante trattative che porteranno il puzzle delle alleanze alle Regionali a completars­i. È convinto che «gli attacchi che i fittiani rivolgono a Mariarosar­ia Rossi in realtà sono rivolti al sottoscrit­to» e che «l’escalation non si fermerà di certo». Anzi, «andrà avanti».

La previsione berlusconi­ana sembra azzeccata. Anche ieri, infatti, Fitto ha portato avanti la sua controffen­siva contro il quartier generale forzista. «Il rinnovamen­to di Forza Italia? Tutto finto, serve solo a lasciare spazio ai soliti autonomina­ti», ha fatto sapere ieri prima di mettere a verbale — altro siluro diretto ad Arcore — «che lasciare fuori dalle liste chi ha il consenso è un’operazione suicida».

Di giorni fino a 30 aprile, termine ultimo per presentare le liste, ne manca uno in meno. E dentro Forza Italia si combatte ancora.

Gli scontri

Fitto è in dissenso su tutte le scelte di Berlusconi, dal patto del Nazareno alla gestione del partito e la selezione dei dirigenti. L’ultimo scontro è sulla composizio­ne della lista di FI per le Regionali in Puglia

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