Fitto: se costretto mi alleo con Tosi in Veneto L’ex governatore ai suoi: sarebbe legittima difesa. Berlusconi: lui e i suoi hanno in mente solo le seggiole
«Se salta tutto, se continuano a escludere i nostri dalle liste delle Regionali, teniamoci pronti a ogni evenienza. Potremmo dover sostenere Flavio Tosi in Veneto. Così come potremmo dover presentare un candidato nostro in Campania». In ogni guerra di posizione che si rispetti, arriva il momento in cui un generale proietta il suo esercito verso la battaglia finale. E quel momento, per Raffaele Fitto, è arrivato. Da ieri il capo dei ribelli forzisti, che in Puglia ha assicurato il sostegno a Francesco Schittulli con una sua lista, ha cominciato a ragionare con i suoi luogotenenti sull’ipotesi di rompere coi candidati del suo partito e sostenerne degli altri. Tosi in Veneto, per esempio. E un Mister X da lanciare nella mischia in Campania.
Fitto e i suoi giurano che si tratta di legittima difesa. E denunciano che i «veti» di cui sono stati vittime in Puglia si stanno replicando anche altrove. In Veneto, per esempio, «tutti quelli che sono venuti alla mia manifestazione di Padova — rifletteva ieri l’eurodeputato con i colleghi della corrente — stanno per essere fatti fuori dalle liste di Forza Italia». E lo stesso canovaccio starebbe andando in scena in Campania, dove il parlamentare fittiano Vincenzo D’Anna ha praticamente annunciato (a titolo personale) il suo sostegno al candidato del centrosinistra Enzo De Luca.
Fitto, ovviamente, non si spingerà fino a sostenere la candidatura di un esponente del Partito democratico. Né in Campania né altrove. «La mia partita è nel centrodestra», continua a ripetere. Ma se davvero si arrivasse allo scontro finale, le sfide del Veneto e della Campania — coi fittiani fuori dalla coalizione (in Veneto è fittiano, tanto per dirne una, il capogruppo forzista uscente) — si farebbero per il centrodestra più complicate di quanto non lo siano oggi. Con effetti collaterali tutt’altro che calcolabili sulla già precaria alleanza tra Forza Italia e Matteo Salvini.
« Quelli di Fitto hanno in mente soltanto le seggiole. Parlano solo ai posti e lottano solo per quelli», è il commento con cui Silvio Berlusconi liquida le mosse dell’eurodeputato. L’ex premier, che ha deciso di prolungare di qualche giorno la sua permanenza a Villa Certosa in Sardegna, continua a lavorare sulle tante trattative che porteranno il puzzle delle alleanze alle Regionali a completarsi. È convinto che «gli attacchi che i fittiani rivolgono a Mariarosaria Rossi in realtà sono rivolti al sottoscritto» e che «l’escalation non si fermerà di certo». Anzi, «andrà avanti».
La previsione berlusconiana sembra azzeccata. Anche ieri, infatti, Fitto ha portato avanti la sua controffensiva contro il quartier generale forzista. «Il rinnovamento di Forza Italia? Tutto finto, serve solo a lasciare spazio ai soliti autonominati», ha fatto sapere ieri prima di mettere a verbale — altro siluro diretto ad Arcore — «che lasciare fuori dalle liste chi ha il consenso è un’operazione suicida».
Di giorni fino a 30 aprile, termine ultimo per presentare le liste, ne manca uno in meno. E dentro Forza Italia si combatte ancora.
Gli scontri
Fitto è in dissenso su tutte le scelte di Berlusconi, dal patto del Nazareno alla gestione del partito e la selezione dei dirigenti. L’ultimo scontro è sulla composizione della lista di FI per le Regionali in Puglia