Rossi, che ha le chiavi di FI «Decidono solo lei e il capo»
Da deputata a temuta capo staff e potenziale liquidatrice del partito
un divano di Palazzo Grazioli, i suoi tre telefonini sul tavolino, l’agenda in mano, Dudù che le lecca la caviglia, considerandola ormai una seconda padrona.
Perché ovunque c’è Silvio Berlusconi, c’è lei. E chiunque voglia parlare con lui, deve prima chiedere il permesso a lei. Capi e capetti la implorano. «Dai, ti prego, un minutino...». Lei valuta, concede, nega. Ormai nega sempre più spesso. «Non c’è». «Non può». «Con te poi non vuol proprio parlare». «Tu sei un nostro nemico». «Tu forse non hai capito chi comanda». «Dai, chiamami domattina che forse ti ci faccio parlare». Unica sacerdotessa di ciò che resta del tempio.
Piccola di corporatura, «però ammetto di essere ossessionata
San Lorenzo in Lucina Sta «chiudendo» il partito. Alla sede di San Lorenzo in Lucina non rispondono più
dai fotografi che vogliono inquadrare sempre il mio seno», abiti eleganti, «anche se quella elegante da morire è la Santanché», separata, un figlio, vince un seggio per Forza Italia nel 2008 in un popoloso quartiere romano dov’era diventata la «Madonnina di Cinecittà» (aveva tappezzato tutti i muri con i suoi poster): diploma di istituto tecnico commerciale, a lungo animatrice nei locali notturni romani. Esperienza che poi le torna utile.
( Da un’intervista al Corriere del 5 agosto 2010.
È stato scritto che lei ha organizzato «feste e balli» per Berlusconi nel castello di Tor Crescenza. La tesoriera La deputata Mariarosaria Rossi, amministratrice straordinaria di Forza Italia, lascia Palazzo Grazioli dopo un vertice con Silvio Berlusconi
«Niente balli, due cene politiche con le deputate. Tutto è nato nelle ore della rottura con Fini. Eravamo nella sala del governo e il premier aveva la faccia scura. Così ho radunato un gruppone di venti deputate e siamo andate a tirarlo su di morale» ).
Scaltra, diplomatica, cinica, determinata.
Angelino Alfano capisce che tipo è quando, nel 2013, prova a fare le primarie. Berlusconi un pomeriggio lo gela: «Mariarosaria ha messo in piedi un bellissimo call-center: dai retta a me, Angelino, facciamo fare a lei». Adesso fa proprio tutto lei. L’altro giorno ha spedito una lettera ai comitati regionali. Dentro, l’indicazione di favorire nelle liste elettorali i giovani e garantire la parità di genere: «over 65» ammessi solo in casi eccezionali e se in regola con il versamento delle quote al partito. Dura e definitiva. E sola. Solissima a decidere insieme al capo (così un verdiniano, che pure implora di restare nell’anonimato, ricorda quando le ultime liste elettorali di FI, nel 2008, furono stilate «da un comitato composto da Bondi, Cicchitto, Verdini, Schifani, Scajola, Gelmini e Crimi»).
Il problema (per tutti) è che ormai il capo si fida solo di lei. E se è vero, come numerosi osservatori ipotizzano, che Berlusconi ha in mente di chiudere FI e creare un nuovo soggetto politico, la sensazione è che a lei sia stato affidato l’incarico di liquidare il partito. Che sta chiudendo plasticamente: 43 impiegati in cassa integrazione (e sembra sia persino stata sbagliata la procedura), già disdetto l’affitto della sede di piazza San Lorenzo in Lucina, al centralino — da giorni — non risponde più nessuno (provare chiamando allo 06-67311).
Sì, decide tutto lei. E quando parla anche i falchi soffrono di vertigini. «Verdini, poverino, pensa solo a sopravvivere politicamente. Quando a Fitto, mah: parla come se stesse già fuori dal partito».
Ha sempre avuto il dono della sintesi.
( Da un’intercettazione del 24 agosto 2010.
La Rossi: «Ma stai venendo qui?...».
Emilio Fede: «Ecco, no, perché ho due amiche...».
Rossi: «Ah che palle che sei! Due amiche, quindi bunga bunga, due del mattino... io ve saluto, eh?» ).
Il cerchio
Tra le accuse più ricorrenti che vengono rivolte al leader di Forza Italia Silvio Berlusconi c’è quella di essere «vittima» del cosiddetto Cerchio Magico
Il gruppo era più folto in passato, ma negli ultimi mesi si è ristretto a poche figure: la tesoriera Mariarosaria Rossi, il consigliere politico Giovanni Toti e la deputata Deborah Bergamini. A loro va aggiunta la fidanzata Francesca Pascale
Si sono invece molto allentati i rapporti con berlusconiani doc come Denis Verdini, Daniela Santanché, Renato Brunetta e Gianni Letta