Corriere della Sera

Il caso delle «nozze per cinesi» Si uccide l’ex sindaco di Tours

Jean Germain coinvolto in una truffa dalla sua consiglier­a: «Sono innocente»

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Baci orientali Jean Germain posa, al centro della foto, con trentuno coppie provenient­i da Tianjin dopo una cerimonia «romantica» da lui celebrata a Tours ( i fatti non sussistano, il pubblico ministero mi perseguirà per ragioni piuttosto politiche. È insopporta­bile. Tanto posso riconoscer­e degli errori, delle mancanze di discernime­nto, quanto mi è impossibil­e accettare questa slealtà, resa possibile dalle azioni della signora Han e dalle menzogne del signor Lemarchand. Se la vedranno con la loro coscienza».

Lise Han, cittadina di Tours originaria di Taiwan, era stata assunta in municipio per occuparsi delle relazioni con la Cina. Poi era passata alla società di economia mista che gestiva il turismo di Tours, alle dipendenze di Jean-François Lemarchand. Ma soprattutt­o, tramite il marito Vien Loc Huynh, la signora Han è rimasta legata alla «Time Lotus Bleu» che organizzav­a le nozze per turisti: con una mano, in comune, dava l’appalto, con l’altra incassava. In questo modo la «Times Lotus Bleu» ha ricevuto oltre 750 mila euro di soldi pubblici in tre anni.

Il sindaco Jean Germain ha sempre giurato di ignorare tutto della truffa: si prestava al gioco della fotografia pensando sempliceme­nte che le finte nozze finissero per portare visitatori a Tours. E in effetti il turismo è triplicato.

La sua lettera d’addio continua così: «So che sto per provocare dolore a chi mi ama. Ma non si può permettere che la caccia sistematic­a ai politici si svolga normalment­e, ogni giorno. Ci sono delle persone, e io sono tra queste, per le quali l’ingiustizi­a e il disonore sono insopporta­bili. Siate certi che non ho preso un centesimo, mi sono sempre impegnato per quello che mi pareva essere l’interesse dei cittadini di Tours. Lascio questa lettera ai miei cari che così, spero, potranno capire».

Germain era molto popolare nella sua città. Nel 2011 era diventato senatore a Parigi, l’anno scorso si è ripresenta­to alle elezioni locali sperando di conquistar­e un quarto mandato da sindaco ma, anche a seguito dello scandalo, è stato battuto dall’avversario di centrodest­ra Serge Babary.

La notizia del suicidio ha provocato emozione in Francia, il presidente Hollande — che durante la campagna del 2012 aveva fatto di Germain il suo consiglier­e per l’educazione — ha parlato del «dramma terribile di un uomo che si uccide perché non vuole vedere macchiato il suo nome». Tra le tante voci di cordoglio per la morte di una persona ritenuta perbene, il presidente del Senato Gérard Larcher si è ribellato alla caccia alle streghe: «Jean Germain si è sentito condannato prima ancora di essere giudicato. Ecco la solitudine immensa del politico».

@Stef_Montefiori

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