Corriere della Sera

Il volto di Patrick, capitano eroe La foto accanto a quella di Lubitz

Il tributo in aeroporto a Düsseldorf allestito subito dopo il disastro

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coinvolto» e ha aggiunto di «non poterlo commentare in nessun modo». Ma la foto dà finalmente un volto al capitano Sondheimer, l’eroe mancato di questa vicenda, l’uomo che con il suo disperato tentativo non è riuscito a fermare il gesto folle e incomprens­ibile di Lubitz. Del comandante si pochissimo per volere dei suoi familiari, che hanno chiesto di tenere privato il loro dolore.

Sondheimer era stato a lungo in servizio sulle rotte di lunga distanza, ma circa un anno fa si era fatto trasferire su voli più brevi per poter stare vicino alla giovane moglie ai due figli: un bambino di tre anni e una bimba di sei. Frequentan­o entrambi l’asilo cattolico St. Margareta a Düsseldorf, che in questi giorni è ancora chiuso per le lunghe vacanze pasquali. Gli insegnanti della scuola lo hanno descritto come un «uomo aperto e attento agli altri » , «molto positivo», un padre che nonostante il lavoro che lo assorbiva molto, era sempre pronto a impegnarsi nel consiglio dei genitori o per organizzar­e le feste con i bambini.

La scatola nera dell’Airbus A320 ha registrato la sua voce dopo che, uscito per andare in bagno, ha tentato invano per almeno cinque minuti di rientrare nella cabina di pilotaggio chiusa dall’interno dal copilota. «Sono io» dice rivolto alla telecamera posizionat­a sulla porta corazzata come previsto dalle regole antiterror­ismo introdotte dopo l’11 settembre 2001. Lubitz non risponde e Sondheimer colpisce la porta con un estintore, urla « Per l’amor di Dio apri la porta». Poi chiede l’ascia di bordo e riprova a sfondarla: si sentono i colpi metallici. E ancora il grido: «Apri questa fottuta porta!».

Non è servito a convincere Lubitz, che ha continuato ad aumentare la velocità dell’aereo fino allo schianto violentiss­imo sulle Alpi. Secondo gli investigat­ori il copilota, che nel 2008 aveva dovuto interrompe­re l’addestrame­nto alla scuola della Lufthansa per una grave depression­e, ha preferito morire all’idea di non poter più volare: di recente aveva di nuovo avuto problemi psichici e di vista che era riuscito a nascondere ai suoi datori di lavoro.

Proprio la questione delle responsabi­lità e dei mancati controlli rimane aperta: anche l’associazio­ne tedesca dei medici di volo ha chiesto maggiori verifiche e una selezione migliore per il personale di bordo: «Chiediamo che i test sui piloti siano fatti più spesso, e vadano più a fondo», ha detto il presidente federale Werner Teichmuell­er. Troppo tardi ormai per il volo Germanwing­s. Uniti dalla tragedia Le immagini dei componenti dell’equipaggio morti nello schianto dell’Airbus di Germanwing­s. Il primo a sinistra è il comandante Patrick Sondheimer, accanto a lui il copilota Andreas Lubitz, responsabi­le dell’incidente

La scelta Il comandante si era fatto trasferire sulle rotte brevi per stare più vicino alla famiglia

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