La vicenda
Il 24 marzo un Airbus di Germanwings in volo da Barcellona a Düsseldorf si è schiantato sulle montagne della Provenza con 150 persone a bordo. Nessun sopravvissuto
Dopo le prime indagini sono emerse le responsabilità del copilota Andreas Lubitz che, rimasto solo in cabina di pilotaggio ha volutamente portato il velivolo a schiantarsi. Lubitz aveva sofferto di depressione e aveva problemi psichici
Due foto in bianco e nero, una accanto all’altra, gli sguardi dritti davanti a sé. Uno è serio, l’altro sorride. Il primo ha tentato inutilmente fino alla fine di salvare la vita a 150 persone, provando in ogni modo a sfondare una porta chiusa che molto probabilmente sapeva di non poter nemmeno scalfire. Il secondo ha diretto apposta l’aereo su cui viaggiavano contro il fianco di una montagna, uccidendo tutti coloro che erano a bordo. Le immagini di Patrick Sondheimer, 34 anni, pilota del volo Germanwings Barcellona-Düsseldorf precipitato sulle Alpi francesi il 24 marzo, e del suo secondo Andreas Lubitz, 27, sono rimaste beffardamente affiancate nel luogo commemorativo allestito subito dopo il disastro in una stanza dell’aeroporto di Düsseldorf per ricordare i membri dell’equipaggio morti. Quando gli investigatori francesi ancora non avevano ricostruito la dinamica dei fatti e il ruolo (opposto) dei due piloti.
L’immagine del tributo alla crew dell’Airbus A320 è riemerso perché pubblicato dal settimanale francese Paris Match e dal quotidiano tedesco Bild. Ieri un portavoce di Germanwings al telefono con il Corriere ha sostenuto che l’omaggio non è opera della compagnia, «che non ha rilasciato nessun tipo di informazione sul personale di volo