Corriere della Sera

Anche Alba Dorata vuole restare nell’eurozona «Assurdo uscire»

- DAL NOSTRO INVIATO Andrea Nicastro

I negoziator­i greci? «Mammolette senza spina dorsale e spirito patrio». La Bce, la Commission­e, il Fondo monetario? «Strumenti della plutocrazi­a internazio­nale, calvinista e anglosasso­ne che ha voluto impossessa­rsi della ricchezza greca». L’avviciname­nto di Atene alla Russia? «Magari fosse vero. In realtà Alexis Tsipras è un pupazzo degli americani». I 340 miliardi di debito pubblico? «Illegali, imposti truccando i conti nazionali e dissanguan­do il Paese con tassi da usura. Non dobbiamo restituirn­e neanche un centesimo». Facciano attenzione lassù a Bruxelles e Francofort­e, perché l’esasperazi­one dei greci verso l’austerità è così imponente che se l’estrema sinistra di Syriza fallisse le trattative sul debito, tra i ricambi possibili alle prossime elezioni c’è l’estrema destra di Alba Dorata.

Artemios Matthaiopo­ulos, 31 anni, è uno dei 17 deputati del partito, eletti nonostante i candidati fossero tutti in prigione o agli arresti domiciliar­i. Settanta membri di Alba Dorata sono sotto processo. L’accusa è istigazion­e a delinquere e banda armata per l’omicidio di un rapper. Matthaiopo­ulos è stato un mese e mezzo in prigione e ora, in attesa delle udienze in maggio, ha solo il divieto di espatrio. «Ci indicano come ispiratori ideologici — dice —. Se non è processo politico questo, non ce n’è mai stato un altro».

Alba Dorata è identifica­to come partito neo nazista, con tutto il corollario di simil svastica, organizzaz­ione paramilita­re e camice nere.

«Non siamo tedeschi degli anni 30, ma nazionalis­ti come tanti altri in Europa. Crediamo di dover proteggere la nostra patria, la cultura, la lingua e la religione ortodossa. Non vogliamo grecizzare nessuno. Sempliceme­nte davanti alla bomba demografic­a islamica e alla spoliazion­e dell’alta finanza, vogliamo difenderci».

Dovevate scegliere proprio quel simbolo così evocativo?

«Se c’è tanta ignoranza non è colpa nostra. Il nostro simbolo si chiama meandro, compare sui templi classici, rappresent­a l’aspirazion­e alla purezza. E noi vogliamo resistere al materialis­mo che ha corrotto la società». Veniamo all’euro. Meglio fuori o dentro? «Dentro». Perché? «Abbiamo già pagato a caro prezzo l’ingresso. Sarebbe assurdo pagare anche l’uscita».

Allora fa bene la sinistra al governo a trattare con l’Eurogruppo?

«Syriza sta tradendo il Paese. Non doveva andare a Bruxelles. Il ricatto dei creditori è inaccettab­ile, non si compromett­e così la sovranità nazionale. Le riforme che hanno imposto in passato e pretendono di imporre oggi vanno contro il bene del popolo e del Paese. Il vantaggio è solo per le banche e la grande finanza». Quindi? «Non dobbiamo restituire più nulla. Mi spiace per i cittadini degli altri Paesi europei, ma sono stati i loro governi a mettersi al servizio del libero mercato, della concorrenz­a, del neo liberismo e della plutocrazi­a. Tutti assieme, noi cittadini d’Europa, dovremmo liberarci da questa classe politica».

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Il profilo Artemis Matthaiopo­ulos, 31 anni, è uno dei 17 deputati di «Alba Dorata», eletti nonostante i candidati fossero in prigione o agli arresti domiciliar­i

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