Corriere della Sera

Il caso dei profughi che rifiutano l’hotel «Volevano la tv» «No, motivi etnici»

- Marco Gasperetti

Il gran rifiuto dei profughi c’è stato, deciso e polemico. «Volevano wi-fi e tv in albergo e si sono barricati sul pullman», dicono i volontari che li accompagna­vano. «No, era solo una protesta per motivi religiosi per la presenza di donne sposate e qualche problema tra etnie», sostiene invece Walter Delfino, capo del commissari­ato di Piombino. Sta di fatto che ieri tredici profughi tra i 20 e 25 anni provenient­i da Ghana, Gambia, Kenya e Zimbabwe, di religione musulmana e da 18 mesi ospiti dell’Italia (erano alloggiati a Trapani) hanno inscenato una protesta davanti all’Hotel Cinque Lecci di Campiglia Marittima, Maremma livornese. E per più di due ore polizia, carabinier­i e volontari hanno cercato di convincerl­i. Poi la mediazione del vicequesto­re Delfino ha sbloccato la situazione, ma i rifugiati hanno chiesto e ottenuto d’essere spostati in una vicina struttura. «Wi-fi e tv non c’entrano niente — ribadisce Delfino —, ma sono stati problemi etnici e religiosi a spingerli a protestare. Volevano tornare a Trapani, gli abbiamo detto che non era possibile, e hanno accettato di spostarsi in alloggi vicini che rispondeva­no alle loro esigenze». Uno dei volontari dell’associazio­ne Diogene, Luca Guidi, agente marittimo, ha però dato una diversa versione dei fatti. «I rifugiati ci hanno detto che lo stato italiano doveva ospitarli dove volevano e in strutture di qualità pari a quella lasciata in Sicilia. E, oltre ad avanzare problemi religiosi, hanno chiesto, il wi-fi, e il televisore in ogni stanza». Sempre ieri altri sette profughi hanno rifiutato di alloggiare in alcune strutture all’interno del Parco di San Rossore (Pisa) perché troppo isolate e sono stati trasferiti in alloggi più vicini al centro.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy