Corriere della Sera

“E cammina, cammina...” tutti arrivano al lieto fine

Ogni fiaba, ogni storia o avventura è fatta di epiche traversate di monti, paesi e continenti. Anche se nella vita reale certo i passi son di meno, meglio farli bene

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Il piede resta il legame dell’uomo con la terra, denso di vari significat­i. Ad esempio, alcuni sovrani della regione dei Grandi laghi, in Africa, non toccano il terreno: vengono portati sulle spalle oppure camminano su stuoie. Si dice che la loro immensa potenza di re, scaricando­si attraverso le estremità, inaridireb­be la terra. Le danzatrici indiane invece ricoprono la pianta dei piedi con una tintura rossa per avere così una protezione contro i demoni che i passi di danza potrebbero evocare. Descritto da Leonardo come un capolavoro di ingegneria con struttura “a capriata”, il piede, fornito di strutture ossee, legamenti e articolazi­oni intimament­e collegate che lavorano in piena sincronia, consente la stazione e la marcia, comportand­osi comeammort­izzatore quando attutisce il contatto con il suolo e comepropul­sore nell’avvio del passo, variando l’assetto e adattandos­i alla natura del terreno, a favore della salvaguard­ia della sua integrità, di quella dell’apparato locomotore e dell’equilibrio e sicurezza di tutto il corpo. Appare quindi evidente che qualsiasi minima causa che venga ad alterare questa Una delle problemati­che più diffuse che lo affliggono, impedendog­li di svolgere appieno il suo lavoro è senza dubbio l’“alluce valgo”. Si tratta di una deformazio­ne della prima articolazi­one metatarso-falangea che si presenta dolente e gonfia. Il primo dito appare deviato lateralmen­te verso le altre dita, con contempora­nea sporgenza mediale del primo osso metatarsal­e. Di solito è associata ad uno stato infiammato­rio costante o recidivant­e della borsa mucosa che si trova alla base dell’alluce stesso (borsite) che tende a gonfiarsi formando una prozature che non seguono correttame­nte la forma del piede (punta stretta e/o tacco alto). I sintomi includono un dolore intenso nella zona interessat­a che permane anche se il piede è a riposo; arrossamen­to, intorpidim­ento e gonfiore, ispessimen­to della pelle, che diviene dura e callosa, modifiche alla forma del piede e difficoltà a camminare (per il dolore) che induce a posizioni errate peggiorand­o la situazione in tutto l’apparato locomotore. Oltre al dolore e all’infiammazi­one cronica, l’alluce valgo può comportare, con il tempo e senza trattament­i, lesioni ossee, degenerazi­one articolare, deformità e lussazioni delle dita, metatarsal­gie. A livello posturale si può avere tendenza al ginocchio valgo, con dolore della faccetta rotulea interna del ginocchio, rigidità delle anche, accentuazi­one della curva lombare, associata a lombalgia cronica. La situazione può dunque evolvere sino ad una sindrome posturale.

PER EVITARE IL PEGGIO

Per gestire i sintomi esistono diverse misure. Prima di tutto scegliere le calzature adeguate, comode, in cui le dita possano muoversi liberament­e, evitando tacchi alti e punte strette.

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