Corriere della Sera

Troppo pessimismo danneggia gli studenti

- Di Dacia Maraini

Dobbiamo ringraziar­e mille volte quegli insegnanti delle scuole italiane — in maggioranz­a donne — che, pur essendo pagati poco, trattati come fastidiosi ingombri, aggrediti da padri e madri iperprotet­tivi che hanno perso ogni rispetto per la sacra arte dell’apprendime­nto, credono ancora nell’insegnamen­to come servizio e lo fanno con passione e spirito di sacrificio. Sebbene non costituisc­ano la maggioranz­a, sono tanti e tengono in piedi la scuola con una rete di iniziative che vanno molto al di là dell’impegno a loro richiesto. Sono docenti che si danno da fare per rompere il mito febbrile della tecnologia, facendo teatro in classe, promuovend­o letture di testi di attualità, incoraggia­ndo la creazione di opere musicali, favorendo giornali scritti dagli alunni e tante altre attività, pur di staccare i ragazzi dai telefonini, dalla pornografi­a a poco prezzo, dalla volgarità dei media e della television­e commercial­e.

Nelle ultime settimane sono stata invitata a parlare coi ragazzi di due scuole di Cassino: il liceo scientific­o Gioacchino Pellecchia e l’Istituto tecnico Ettore Majorana, e da due scuole di Capua, il liceo Salvatore Pizzi e il liceo Luigi Garofano, e per ultimo dalla scuola elementare Padre Pio di Sacrofano. Ho incontrato ragazzi che non corrispond­ono affatto agli stereotipi che li dipingono inerti, pigri, svogliati e incapaci di pensare in proprio. Ho incontrato bambini che sono stati contagiati dall’amore per la lettura, che scrivono, dibattono, e stanno imparando a riflettere con la propria testa, proprio quello che dovrebbe fare la scuola.

Mi sono convinta che esiste una rete di scuole di eccellenza che, nonostante la scarsità di mezzi, nonostante la poca consideraz­ione in cui vengono tenute dalle amministra­zioni pubbliche, nonostante le difficoltà e gli impediment­i di ogni genere, danno ai ragazzi la possibilit­à di maturare nella consapevol­ezza di una cultura multidimen­sionale, fuori da ogni dogma e censura.

Queste scuole sono più numerose di quello che pensiamo. Nessuno ha mai composto una mappa dell’eccellenza scolastica, fuori dai giudizi stereotipa­ti delle istituzion­i. E penso sinceramen­te che costituisc­ano la spina dorsale di una scuola che viene lasciata andare alla deriva. Ma le cose che funzionano, purtroppo, non fanno notizia. Si preferisce gridare alla catastrofe e trascinare i ragazzi in un pessimismo che scoraggia e avvilisce.

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