Corriere della Sera

Fatica Napoli poi Mertens si fa in due

- Fulvio Bufi

Nonostante qualche pausa e qualche rischio di troppo, il Napoli post eliminazio­ne europea non si sfalda, supera il Cesena e mantiene la distanza con Lazio e Roma. Nel giorno della sua prima squalifica in carriera, Benitez fa turnover sperimenta­le, e affida al suo vice Pecchia il compito di dirigere dalla panchina una formazione con al centro dell’attacco non Higuain ma Gabbiadini, che da quando è arrivato a Napoli (a gennaio) cambia per la terza volta posizione in campo. Risponde bene, e certo non fa rimpianger­e l’ultimo Higuain, spento e nervoso. Funziona l’intesa con Mertens, il migliore a Kiev con il Dnipro e il migliore anche ieri. Dalla sua fascia sinistra, anche per le sovrapposi­zioni di Ghoulam, nascono le migliori occasioni della squadra di Benitez, compreso il gol del 2-1 di Gabbiadini, arrivato 2’ dopo il pari di Mertens, nonché la seconda marcatura del belga per il decisivo 3-2 nella ripresa. Ma quello che continua a non funzionare nel Napoli è la difesa e in buona parte anche il centrocamp­o, incapace di dare equilibrio alla manovra offensiva e troppe volte assente nel filtro a protezione della retroguard­ia. Dietro invece va tutto storto. Koulibaly tradisce ancora una volta le promesse di inizio stagione e per due volte perde la posizione favorendo la doppietta di Defrel (gol dell’1-0 e del 2-2), sulla cui efficacia Di Carlo vince nettamente la scommessa. Esemplare anche Brienza, uno dei migliori in campo, ma all’intero Cesena vanno riconosciu­ti impegno e vitalità, nonostante la retrocessi­one. Impegno e vitalità che il Napoli invece fatica a mostrare, anche se ormai ci si gioca ad ogni partita la speranza di raggiunger­e la Champions e prove d’appello non ce ne sono più. Le amnesie del primo tempo contro il Cesena sono costate due gol: contro Juventus e Lazio, le prossime avversarie, potrebbero avere un prezzo molto più alto.

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