Corriere della Sera

Viola, 3 gol ma Montella si allontana

- DAL NOSTRO INVIATO Alessandro Bocci

Tre gol la Fiorentina doveva segnarli al Siviglia e invece li rifila al Parma: Gonzalo Rodriguez sblocca, Gilardino raddoppia, Salah chiude il conto nella ripresa. Tutto abbastanza facile. La rimontona arriva nel giorno sbagliato. Ma se questa tripletta non conta per l’Europa League appena sfumata, mette in cassaforte quella che verrà. La terza vittoria consecutiv­a in campionato, evento mai capitato in questa stagione, vale il sorpasso al Genoa e mette fuori causa Inter e Torino, che non possono più scavalcare i viola. E la frattura tra squadra e tifoseria, dopo i fischi e l’ironia del giovedì nero, si ricompone. Applausi per tutti e alla fine anche uno lunghissim­o per il Parma, dignitoso nel portare avanti il suo calvario. La sconfitta emiliana è netta. Ma la squadra di Donadoni fa il suo dovere. La Fiorentina riparte, però la tensione resta altissima. La Fiesole, anima del tifo, attraverso un lungo comunicato invoca le dimissioni di Mario Cognigni, fedelissim­o della proprietà e il ritorno alla presidenza di Andrea Della Valle. La replica del patron: «Chi attacca Cognigni, attacca Della Valle. Non capisco i motivi della contestazi­one: se non avessimo sbagliato due partite con Verona e Cagliari, lotteremmo ancora per la Champions». E poi c’è il caso Gomez, sempre più lontano da Firenze. Giovedì aveva interrotto il riscaldame­nto, ieri è rimasto 90’ in panchina. «Scelta tecnica», risponde freddament­e Montella. Gila, al suo posto, segna il 2-0 (3° gol stagionale) viola e un altro nel recupero, annullato per fuorigioco. Ma se il tedesco è quasi un ex, anche il destino del tecnico è sempre più lontano da Firenze: «Noi i contratti li rispettiam­o», dice Andrea Della Valle. Quello di Vincenzo, per la cronaca, scade nel 2017. «Ci troveremo e parleremo. Se qui non c’è futuro posso anche stare a casa». Oppure andare al Milan.

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