Corriere della Sera

Atene: «Non rimborsiam­o i soldi al Fmi»

Il governo senza più fondi, a rischio la scadenza del 5 giugno. Più vicina l’ipotesi bancarotta

- Andrea Nicastro

Per ora solo l’Agenzia europea per l’ambiente ha promosso la Grecia. Le sue spiagge sono tra le più pulite d’Europa grazie alle industrie che non ci sono più. Una consolazio­ne che, per Atene, vale attorno al 20 per cento del Pil che è, più o meno, quanto dovrebbero fruttare i turisti quest’estate. Ma se pagheranno souvlaki e mussaka in euro o in nuove dracme ancora non può dirlo nessuno.

Ad Atene crescono i sostenitor­i di un accordo-ponte che rinvii il confronto a tutto campo con i creditori europei all’autunno. Ed è altrettant­o gettonata l’idea che nel frattempo il Fondo monetario internazio­nale si sfili dalla vicenda o, come direbbero i greci, ne venga cacciato. Il 5 giugno, infatti, Atene dovrebbe rimborsare 303 milioni di euro al Fmi, ma il governo di Syriza dice di non averli. «La priorità è il pagamento di un miliardo tra pensioni e stipendi pubblici», proclama il portavoce del partito d’estrema sinistra.

Il mancato rimborso significa, però, bancarotta. Dopo qualche giorno di tremore di Borse e spread, il Fondo monetario internazio­nale sarebbe costretto dai propri regolament­i interni a stracciare i programmi di aiuto alla Grecia facendo però anche felici molti grandi Paesi in via di sviluppo che percepisco­no il caso greco come un ginepraio tutto europeo. Rimarrebbe­ro a soccorrere Atene solo Banca centrale europea e Commission­e europea, la famiglia dell’Euro.

Oggi e domani, capi di Stato e di governo dell’Unione si riuniscono a Riga, in Lettonia. Il tema sarà soprattutt­o la guerra in Ucraina, ma il premier greco Alexis Tsipras cercherà di parlare anche del suo Paese con i colleghi dell’Eurozona e spostare le trattative in corso sulla crisi greca dalle percentual­i dell’Iva da aumentare o delle pensioni da diminuire al piano più genericame­nte politico. Nessuno, infatti, neppure il falco Schauble, ammette di volere provocare la Grexit, l’uscita di Atene dall’euro, ma nessuno vuole assumere i costi della sua permanenza. Per i creditori si tratta di aggiungere 7 miliardi ai 233 già sborsati e di prevedere rimborsi a scadenze e tassi d’interesse ancora più favorevoli di quelli concessi oggi. Poco finanziari­amente parlando, molto per il capitale politico di chi ha sostenuto (Germania in primis) che l’unica via d’uscita dalla crisi fosse la riduzione delle spese. Per i greci si tratta di rimanere commissari­ati, ma almeno aggiudicar­si qualche vittoria da raccontare al proprio elettorato. Tsipras potrebbe, ad esempio, proporre a Riga di allungare le scadenze del debito ellenico (già promesse all’esecutivo precedente) e descriverl­o in patria come quella «cancellazi­one» che l’ala sinistra di Syriza, il suo partito, reclama senza se e senza ma.

Fonti europee e greche limitano la discordia ancora aperta tra i negoziator­i a tematiche poco influenti sul bilancio corrente come la normativa del lavoro o le pensioni. Due ambiti che scaricano il costo delle scelte sui decenni a venire. I punti economici determinan­ti a costruire il budget 2015 sarebbero sostanzial­mente stati digeriti dalle parti e pronti all’ok. Il surplus di bilancio chiesto ad Atene sarebbe in diminuzion­e dal 4,5% fino al di sotto dell’1%. Sull’Iva ci sarebbe un accordo per l’aumento al 18%. L’odiatissim­a (ma redditizia) tassa sulla casa resterebbe. Le privatizza­zioni proseguire­bbero ad un ritmo appena più lento.

In caso di mancato risarcimen­to nei confronti del Fmi, sarebbe allo studio un pacchetto di salvataggi­o in cambio dei provvedime­nti economici concordati in questi giorni e il mantenimen­to degli impegni verso le istituzion­i Ue. Si parla di una cifra attorno ai 5 miliardi, lo stretto indispensa­bile per superare le scadenze di bond greci in calendario per luglio e agosto. Il default selettivo del 5 giugno sarebbe così tamponato almeno per il club europeo e i problemi rimbalzati all’autunno. Alla fine della stagione balneare.

Tsipras e l’Europa Al vertice di oggi a Riga il premier tenterà di spostare le trattative sul piano politico

 ?? Ansa) ?? Insieme Il premier greco Alexis Tsipras, a destra, con il ministro delle Finanze Yanis Varoufakis. Il 5 giugno Atene dovrebbe rimborsare 303 milioni di euro al Fmi, ma il governo del partito della sinistra, Syriza, dice di non averli (
Ansa) Insieme Il premier greco Alexis Tsipras, a destra, con il ministro delle Finanze Yanis Varoufakis. Il 5 giugno Atene dovrebbe rimborsare 303 milioni di euro al Fmi, ma il governo del partito della sinistra, Syriza, dice di non averli (

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy