Se la mente aiuta le cure
Il tumore al polmone è il più ostico dei big killer, l’ultimo degli incurabili nell’immaginario collettivo. Fino a 15 anni fa solo 2-3 malati su dieci ce la facevano e la ricerca migliorava le aspettative di pochi punti percentuali per volta. Poi la svolta, soprattutto con il progresso degli strumenti di diagnosi precoce. «Svolta in atto - dice Lorenzo Spaggiari, responsabile del Programma polmone dell’Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano - che ha portato la guaribilità vicina al 70%». Oggi sette malati su dieci ce la fanno, grazie ai nuovi sistemi biologici e genetici di diagnosi precoce. «Dalla Tac spirale siamo passati a un esame del sangue e ora sperimentiamo un metodo ancora più sofisticato e preciso: un semplice respiro basterà a un naso elettronico per individuare ciò che è ancora invisibile», aggiunge Spaggiari. Poi cure sempre più mirate e personalizzate, comprese le immunitarie efficaci nella metà dei casi. Ma Emma Bonino insegna qualcosa in più: il ruolo della mente nel rendere efficaci le cure. La voglia di combattere, l’abitudine alle sfide. L’ottimismo e la fiducia nei trattamenti, non solo dal punto di vista razionale ma anche emozionale, sono cardini fondamentali per la buona riuscita del progetto guarigione. Emma Bonino docet.