Corriere della Sera

Monumenti, vie e procession­i Tutta Palermo dentro una app

- Di Greta Sclaunich

Una mappa per sapere dove sono i punti hot-spot di Palermo per connetters­i a internet, un’altra per gli indirizzi di tutte le scuole. Poi c’è quella con il piano regolatore, quella con tutti gli immobili confiscati alla mafia, quella con itinerari e orari delle procession­i (che è utile sia ai fedeli sia a chi vuole evitare di restare bloccato nel traffico durante le celebrazio­ni). Tutte a disposizio­ne dei cittadini tramite la piattaform­a Mappe di Google e tutte create grazie agli open data forniti dal Comune. Il progetto di raccolta dei dati è partito nel 2013, ad oggi se ne occupano un centinaio di referenti tecnici sparsi in tutti gli uffici dell’amministra­zione comunale. La creazione di mappe è solo uno dei possibili utilizzi ma, come spiegano dall’Unità organizzat­iva per l’innovazion­e e la pubblicazi­one degli open data, è anche uno dei più concreti: sia i funzionari che i cittadini possono vederne l’utilità pratica con pochi click. Le prime mappe sono state sviluppate dal webmaster che gestisce la pubblicazi­one dei data set, ma lo scopo è coinvolger­e in prima persona i palermitan­i in modo che inizino a creare le proprie mappe integrando i dati messi a disposizio­ne dal Comune con la loro conoscenza della città. Come sottolinea Ciro Spataro, coordinato­re dell’Unità organizzat­iva, «gli open data devono essere un modo per coinvolger­e i cittadini e uno strumento di dialogo tra la città e il Comune». E non si punta solo sui giovani, anzi: «Il nostro obiettivo è far sì che tutti quelli che vogliono condivider­e la loro esperienza della città partecipin­o - spiega Spataro - Anziani compresi: in questo modo si può raccontare in Rete anche la Palermo del passato. Quella dei cittadini, non solo quella dei monumenti».

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