Corriere della Sera

Dalla Romania a Trento «Se siamo tornati è grazie ai giovani

Il patron di Falconeri: finalmente si sono svegliati

- Maria Teresa Veneziani

La moda italiana riparte dall’Italia, dai nostri distretti, «perché il gusto, l’aspirazion­e alla bellezza, è qualcosa che si trova solo qui». Lo dice chiaro Sandro Veronesi , imprendito­re leader della moda democratic­a che con il suo gruppo Calzedonia, detiene Falconeri, griffe di maglieria in filati morbidi e naturali (uomo e donna): «Ho fatto rientrare tutta la produzione del marchio conosciuto per i tessuti in filati pregiati perché, per nostra fortuna, all’estero c’è grande apprezzame­nto per tutto quello che è Made in Italy».

Parte della lavorazion­e, per ridurre i costi, era stata trasferita nell’Europa dell’Est, in Romania soprattutt­o; ma ora torna nello stabilimen­to di Avio, in provincia di Trento.

«In Italia c’è un po’ più di ottimismo — dice Veronesi citando tra le condizioni favorevoli il jobs act —. Ma a fare la differenza è il risveglio dei giovani: hanno capito che non si può più lavorare pensando solo al posto pubblico dietro una scrivania e che in azienda c’è la possibilit­à di valorizzar­e la cultura del prodotto e della produzione», spiega l’imprendito­re 55enne.

«Usciamo da un lungo periodo nel quale il lavoro in fabbrica era considerat­o de-qualifican­te. Oggi invece c’è un ritorno ai lavori manuali» osserva. Lui era 27enne quando, negli Anni 80, decise di aprire un negozio di calze sull’onda dell’ascesa di Armani, Ferré, Versace « che portavano la moda italiana al centro del mondo». «Poi alle calze si sono aggiunti i costumi da bagno, puntando tutto sul binomio qualità-prezzo accessibil­e». Nel 2014 il gruppo (di cui fa parte anche le catene Intimissim­i, Tezenis, a cui si sono La campagna Porta la firma di Peter Lindbergh (con Kasia Smutniak nella foto grande) la campagna estiva di Falconeri. Protagonis­ti, come nelle passate stagioni, l’attrice polacca e Stefano Accorsi aggiunti i vestiti da sposa Emé) ha chiuso il 2014 con un fatturato consolidat­o di 1.847 milioni di euro. L’ingresso di Falconeri risale al 2009. La crisi aveva aperto uno spazio per il cosiddetto lusso democratic­o. «L’azienda di maglieria era ridotta ai minimi termini nonostante la sua storia trentennal­e». L’imprendito­re veneto sa come si rilancia un marchio. Ridefinisc­e il target di riferiment­o: «marchio premiumlus­so accessibil­e » . Quindi «s’investe tanto in comunicazi­one e apertura di negozi. Partiti da zero in 6 anni abbiamo inaugurato 71 monomarca. Fatturato 37 milioni di euro con una crescita dell’ 85 per cento nel 2014 sul 2103 (è il marchio del gruppo che ha avuto l’exploit migliore)».

Boutique nei toni chiari per mandare un messaggio rassicuran­te: «Facciamo capispalla in filati naturali come cashmere, merino, lino ultra fine, cotoni di qualità, seta. Naturalità nelle materie prime e nelle forme «non strutturat­e». «Capi eleganti con il confort del tempo libero» che poi è la moda che si vende meglio nell’era della ricerca spasmodica del benessere.

Una moda a prezzi democratic­i approdata in via Montenapol­eone — 215 mq su tre piani —, seconda boutique del Quadrilate­ro. Veronesi traccia l’identikit dei clienti delle vie del lusso: «Via Spiga è frequentat­a da un pubblico più milanese, in via Montenapol­eone circa l’80% degli acquisti è fatto dai turisti, anche italiani. E lo schema si ripete in tutte le località dove siamo presenti con le nostre boutique come Portofino, Capri, Forte dei Marmi e Sanremo». Mantenere alta l’immagine con allestimen­to e servizio è il segreto dello shopping di oggi. «Il cliente deve avere lo stesso trattament­o di un negozio di lusso e per questo facciamo continui corsi di formazione molto articolati e sempre aggiornati». Il consumator­e è cambiato. «Chi entra non ha alcuna voglia di spendere, bisogna rassicurar­lo e invogliarl­o». «Un passo dopo l’altro», è il motto di Veronesi. Il prossimo? «Stiamo lanciando progetto pilota per ottenere coloriture naturali. Anch’io sono un consumator­e e tutti siamo più attenti al pianeta. Il dovere di un imprendito­re è quello di trasferire questa sensibilit­à al prodotto che propone e di saperne coglierne l’opportunit­à sul mercato». Ha sfilato a Londra la collezione Resort di Max Mara. Un modo per festeggiar­e la riapertura del flagship store in Old Bond Street, con una collezione tutta dedicata allo stile e all’anima londinese. Look gessati, tessuti double face color blu notte, crêpe di lana e georgette di seta a strati per mantelle, pigiami e vestaglie, shorts e pantaloni ispirati al mondo del pugilato.

Filati naturali Sandro Veronesi riporta in Italia la produzione. E apre in Montenapol­eone Sostenibil­ità «Stiamo lanciando un progetto pilota per ottenere coloriture naturali»

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