Corriere della Sera

Rocca: l’Italia può crescere del 2% Puntare di più sugli ingegneri

«Costano il 40% in meno dei cinesi, il 50% in meno degli americani»

- di Rita Querzé

«L’Italia, insieme con la Germania, ha le carte in regola per trasformar­si nella Silicon Valley dell’industria digitale».

Dopo avere ascoltato le consideraz­ioni finali del governator­e della Banca d’Italia Ignazio Visco, il presidente di Assolombar­da, Gianfelice Rocca, non ha perso ottimismo e fiducia nel futuro. Anzi.

Motivi per puntare sull’Italia?

«Sono numerosi. Ma partirei con questo: i nostri ingegneri costano il 40% in meno di quelli cinesi e la metà di quelli americani. E non parlo di neolaureat­i ma di personale specializz­ato. Investire da noi conviene».

Lei parla spesso della necessità di innovare. Ma secondo Visco le imprese italiane investono poco.

«Rispetto al periodo precrisi mancano all’appello 30 miliardi di euro a trimestre di investimen­ti e 20 miliardi di consumi interni. Quando c’è capacità produttiva inutilizza­ta non si investe. Gli investimen­ti sono sintomo di fiducia. Ora soprattutt­o chi esporta sta riprendend­o a investire».

Visco ha fatto presente in più passaggi come il divario tra Nord e Sud sia aumentato con la crisi. Visto da Milano questo è un problema?

«In Italia abbiamo sia la Baviera che la Grecia. Ma non possiamo risolvere la questione da soli. La svalutazio­ne non è una leva a disposizio­ne. Questa criticità va affrontata in un quadro globale europeo. Le risorse per il riequilibr­io devono essere europee».

Che ne pensa delle riforme varate dal governo Renzi?

«Dalla relazione del governator­e traspare un giudizio positivo con due raccomanda­zioni. La prima: non fermarsi. La seconda: prestare attenzione all’attuazione delle riforme stesse. Condivido questa impostazio­ne. Si possono criticare alcuni aspetti dell’azione del governo. Ma bisogna tenere conto che il cambiament­o è come un aratro che interviene su un terreno che non è stato dissodato da anni».

Cosa pensa dell’azione del governo rispetto all’impresa?

«I motori del futuro sono le imprese. In quanto tali andrebbero “coccolate”. Invece a fasi alterne le aziende vengono considerat­e un problema per l’ambiente o la sicurezza».

Le imprese meritano sempre questa fiducia?

«Nella stragrande maggioranz­a dei casi. Un esempio per tutti: in Italia gli incidenti sul lavoro sono addirittur­a meno che in Germania».

Cosa ci manca per ripartire davvero?

«La fiducia. Il Paese deve riconoscer­e le proprie forze. Ora serve un’accelerazi­one. Non possiamo accontenta­rci di una crescita del Pil allo 0,7-0,8%. Soprattutt­o perché il 2% è a portata di mano».

Il divario Nord-Sud? In Italia abbiamo sia la Baviera che la Grecia

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Al vertice Gianfelice Rocca, 67 anni, presidente di Assolombar­da. Numero uno del gruppo Techint e dell’istituto clinico Humanitas

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