Corriere della Sera

Le difficili prove di futuro per il Nuovo centrodest­ra Tra il logorio del governo e l’incognita leghista

- di Andrea Garibaldi agaribaldi@corriere.it © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il Nuovo centrodest­ra di Alfano apre il parapioggi­a e cerca di ripararsi dalla tempesta. Tripla tempesta: l’abbandono delle urne in massa, più la prepotenza di Grillo e di Salvini. Lasceranno i due movimenti in ascesa spazio al centrodest­ra del futuro? La difficile missione è quella che sintetizza Maurizio Lupi, capogruppo di Area popolare (Ncd più Udc): «Il nostro problema ora è ricostruir­e il centrodest­ra restando alleati del centrosini­stra al governo». Impresa che non potrà durare fino alla fine della legislatur­a, 2018: Ncd, se tutto il quadro resisterà altri tre anni, dovrà staccarsi prima per condurre una campagna elettorale alternativ­a al partito di Matteo Renzi.

Con le sue limitate dimensioni il partito di Alfano, che si è staccato da Berlusconi nel novembre 2013 restando nella maggioranz­a del governo Letta e poi del governo Renzi, ha cercato con queste elezioni regionali di sperimenta­re il futuro, appunto. In nessuna delle Regioni al voto — sette su sette — Ncd ha sostenuto lo stesso candidato del Pd. Quattro dei candidati presidente hanno fatto coincidere le loro liste con Ncd: Schittulli in Puglia, Spacca nelle Marche, Ricci in Umbria, Lamioni in Toscana. In Liguria e in Umbria il centrodest­ra era al completo (Lega compresa) alle spalle dei candidati Toti e Ricci, in Campania tutto il centrodest­ra con Caldoro (senza Lega), nelle Marche Area popolare è assieme a Forza Italia, in Toscana ognuno per sé, mentre in Veneto Ncd si è presentato con Tosi, ex leghista contro Zaia, appoggiato da Lega e Forza Italia. In Puglia Ncd è con Fitto contro Lega e Forza Italia.

Una serie di «laboratori politici» di diverso segno. In Umbria le chance più forti, perché Ricci, già sindaco tecnocrate di Assisi, già bocciato da Berlusconi per il suo aspetto fisico, era ritenuto un candidato in grado di scalfire il predominio della governatri­ce uscente del Pd, Catiuscia Marini. In Puglia c’è l’esperiment­o dell’alleanza con Fitto, separato da Berlusconi, mentre in Veneto c’è il rapporto con l’ex leghista sindaco di Verona, Flavio Tosi. Se Schittulli, candidato di Fitto e di Ncd, superasse i consensi di Poli Bortone, candidato di Lega e Forza Italia e se Tosi raggiunges­se una percentual­e in doppia cifra, entrambi diventereb­bero possibili pilastri del centrodest­ra di domani. Con l’incognita Berlusconi: se i suoi risultati fossero migliori di quelli dei transfughi, continuere­bbe ad essere Forza Italia a dare le carte per il futuro.

Dentro tutto questo ci sono le percentual­i dei singoli partiti. Per il Nuovo centrodest­ra il limite da superare è quello delle Europee dello scorso anno, 4 virgola 38 per cento (assieme all’Udc di Casini). Stavolta l’Udc in Campania ha scelto di andare con il centrosini­stra di De Luca, ma proprio dalla Campania, e dalla Puglia e dalle Marche, Ncd si attende i risultati migliori (sopra il dato delle Europee), mentre da Liguria, Veneto e Toscana si aspettano i peggiori (vicino o sotto al dato delle Europee).

Il punto chiave del dopo elezioni regionali è chiarament­e la Lega. Può esistere un centrodest­ra competitiv­o con il Pd di Renzi senza la partecipaz­ione di Salvini? Ma può Salvini essere parte di una nuova alleanza di centrodest­ra? «Se non si modera, sicurament­e no», è la risposta dei dirigenti del Nuovo centrodest­ra.

Il partito di Alfano deve fare i conti con una tripla tempesta: l’abbandono delle urne, il peso di Grillo e di Salvini

 ??  ?? Agrigento Il ministro dell’Interno Angelino Alfano sorride al seggio: ad Agrigento si è votato per il consiglio comunale
Agrigento Il ministro dell’Interno Angelino Alfano sorride al seggio: ad Agrigento si è votato per il consiglio comunale

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy