La battaglia ideale del greco Tsipras «Europa al bivio Decida la politica»
«Perchi suona la campana?» chiede il premier greco Alexis Tsipras citando il romanzo di Ernest Hemingway in un intervento sul quotidiano francese «Le Monde». Un richiamo letterario alla lotta per la libertà, alla distinzione tra bene e male, a scelte esistenziali. Tsipras assume il tono dei momenti decisivi, con la vis retorica che è un suo tratto distintivo, in ore di consultazioni a tre con Merkel e Hollande, di negoziati notturni per chiudere un’intesa anche parziale a Bruxelles e superare l’emergenza liquidità, di voci su fronde e dimissioni subito smentite (quelle del ministro Yanis Varoufakis che twitta: «Notizie premature»). Portare la battaglia sul terreno degli ideali è l’obiettivo dichiarato del governo ellenico. «La questione greca non riguarda solo noi — scrive Tsipras schierandosi contro un’eurozona a due velocità — ma è al centro di un conflitto tra due strategie. Una per l’approfondimento dell’integrazione europea, l’altra per la divisione dell’eurozona e di fatto della Ue. Non è a causa della nostra intransigenza se non abbiamo ancora un accordo, ma dell’ossessione delle istituzioni che insistono con proposte assurde e irragionevoli». Per quanto le accuse di demagogia rivolte alla sinistra radicale di Syriza non siano sempre infondate, il dibattito sul pensiero unico dell’austerità visto da Atene ha una dimensione ideale che talvolta sfugge ai tecnici riuniti a Bruxelles. Il primo ministro lancia la palla nel campo avversario. «Siamo a un bivio». La prossima mossa spetta all’Europa, quella politica.