Corriere della Sera

Fiumicino, maschere obbligator­ie e turni dimezzati dopo il rogo

Gas nell’aria, i provvedime­nti della società che gestisce lo scalo. Per i dipendenti Alitalia un’ora di lavoro e una di riposo

- Valeria Costantini

L’ultimo volo Marco Ricci, il pilota morto a Teramo

Turni dimezzati, mascherine filtranti obbligator­ie, «soste brevi» per i passeggeri. A oltre venti giorni dal rogo che ha distrutto metà del Terminal 3 dello scalo di Fiumicino scattano ulteriori misure di prevenzion­e per tutelare la salute di lavoratori e viaggiator­i. I provvedime­nti, «precauzion­ali e in via cautelativ­a» sono stati annunciati da Aeroporti di Roma. Disposizio­ni indirizzat­e a tutte le aziende operanti al «Leonardo da Vinci» e diffuse tenendo conto «del proseguime­nto delle rilevazion­i sulla qualità dell’aria da parte dell’Istituto Superiore di Sanità».

I risultati escludono l’aumento di rischi sanitari ma certifican­o alti valori di diossine e Pm10, le polveri sottili. La Procura di Civitavecc­hia ormai non sta compiendo accertamen­ti solo sull’incendio ma anche sulle misure di sicurezza dopo il disastro: tra gli indagati in questo filone c’è anche Lorenzo Lo Presti, ad di Adr.

I prelievi dell’aria a Fiumicino proseguono, richiesti anche dai sindacati, dopo i casi di lavoratori (oltre 200 secondo la Asl) che hanno accusato malori. Nel T3 è diventato obbligator­io l’uso per i dipendenti delle maschere filtrante FFP3 —spiega il documento di Adr —e i turni sono ridotti al 50%, per un massimo di 4 ore. Per i passeggeri tempi brevi per «attraversa­mento e sosta», con l’aumento dei banchi check-in e apertura anticipata di almeno un’ora. Anche Alitalia si è adeguata alle nuove misure: personale impiegato a giorni alterni e con un’ora di pausa ogni ora di lavoro. Dalla compagnia aerea, oltre a ricordare gli esiti negativi dei test della Asl di Viterbo, si sottolinea che «vista la persistent­e assenza di certificaz­ione rilasciata da istituti pubblici, per la tranquilli­tà dei dipendenti è stato affidato al Cnr un secondo screening e istituita la nuova turnazione».

Sospeso, dopo le misure, lo sciopero di Cub e Usb: «Chiediamo comunque la chiusura del T3 e ulteriori verifiche sanitarie perché i malori proseguono», denunciano i sindacati. A non stupirsi delle conseguenz­e del rogo sulla salute è la dottoressa Antonietta Gatti, pioniera nello studio delle nanopartic­elle. «Ho lavorato a New York dopo l’11 settembre. Lì tanti soccorrito­ri si sono ammalati perché parliamo di patologie che non si presentano subito»; la docente del Cnr, fisico e bioingegne­re di fama mondiale, ritiene «carenti e tardive» le analisi delle autorità sanitarie. «Le valutazion­i sui rischi sanitari non si fanno solo in base ai limiti di legge (rispettate secondo i test preliminar­i ndr), ma anche ricorrendo a evidenze cliniche che qualunque medico non può ignorare» sostiene Gatti, contattata come esperta dai sindacati. Il T3 fu riaperto a 24 ore dal rogo ma, spiega, «ci vogliono tre giorni per accertare la presenza di diossine». «Il buon senso vorrebbe prima la bonifica e poi la riapertura», sottolinea Nicola Pirrone, direttore dell’istituto sull’Inquinamen­to Atmosferic­o del Cnr.

 ??  ?? Prevenzion­e Un’addetta al check-in del Terminal 3 di Fiumicino al lavoro con la mascherina antismog
Prevenzion­e Un’addetta al check-in del Terminal 3 di Fiumicino al lavoro con la mascherina antismog

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy