Corriere della Sera

Berlino, la cerimonia «italiana» ricca di leggerezza

Lo spettacolo affidato alla stessa società che inaugurò lo Stadium juventino

- Paolo Tomaselli

e Barcellona — spiega il general manager di Filmmaster, Andrea Francisi, che vorrebbe nascondere la sua fede di tifoso romanista, ma si gode comunque la presenza di un’italiana in finale — quindi dobbiamo puntare sulla leggerezza. Nemmeno nel celebre show del Super Bowl di football americano c’è questa difficoltà, perché in quel caso il fondo è sintetico. Ma il vantaggio è che tutto è molto condensato, in un costante crescendo artistico ed emozionale: ci sarà un omaggio a Berlino e alla sua arte, soprattutt­o Bauhaus e street art, uno al trofeo più ambito dai club europei e uno alle due finaliste, alla loro storia e alla loro grande tradizione».

La sfida ha ovviamente una colonna sonora, fondamenta­le e non solo all’insegna della musica pop più coinvolgen­te, perché la Champions nell’immaginari­o collettivo è anche la sua «musichetta», come spesso la chiamano calciatori e allenatori desiderosi di ascoltarla. Il celebre inno verrà interpreta­to dal soprano Nina Maria Fisher e dal tenore Manuel Gomez Ruiz, accompagna­ti da 50 elementi del coro giovanile di Berlino.

La Uefa di Platini punta molto sull’elemento rituale della cerimonia, che deve funzionare sia per il pubblico allo stadio, che per quello a casa. E sul campo di Berlino, che ha già visto

Esperienza l’Italia diventare campione del mondo nel 2006, si lavora già dal 20 maggio, sperando anche nei favori del meteo. I profession­isti coinvolti sono oltre 120, ma la vera marcia in più la daranno i 400 volontari, tra i 18 e i 60 anni, protagonis­ti della cerimonia come performer, selezionat­i attraverso tre differenti reclutamen­ti: «Se la cerimonia riesce bene è merito della componente profession­ale del team di lavoro ma soprattutt­o dei volontari — sottolinea il direttore artistico Adriano Martella — . A loro sono state richieste parecchie ore di preparazio­ne e prove estenuanti. Ma la risposta è stata eccezional­e. E ci sono anche tanti italiani coinvolti nella cerimonia, perché Berlino è una città cosmopolit­a e la Champions è una grande vetrina per tutti».

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A sinistra l’inaugurazi­one dello Stadium A destra l’apertura di Euro 2012 a Varsavia
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