Corriere della Sera

Milan, la rivoluzion­e può attendere (Ancelotti)

Slitta a dopodomani l’intervento chirurgico dell’allenatore. Berlusconi: «Spero»

- Arianna Ravelli

MILANO Il mondo Milan sta girando senza fretta (ma presto la fretta dovrà subentrare) attorno a una risposta di Carlo Ancelotti. Un giorno Silvio Berlusconi dice con sicurezza «sarà il nostro allenatore», il giorno dopo aggiunge «speriamo. Dobbiamo aspettare l’esito di un’operazionc­ina». Le percentual­i sono sempre 50 e 50, il che — come rileva Adriano Galliani — non significa nulla fino a che non diventeran­no o cento o zero.

L’intervento chirurgico di cui parla il presidente rossonero è stato spostato da oggi a dopodomani, quando però Ancelotti si era impegnato a fornire una risposta. Che a questo punto dovrebbe slittare, ma chi è vicino al tecnico mantiene fisso il giorno del giudizio, il che fa sospettare che in cuor suo una decisione Carletto l’abbia già presa. Se così fosse, sarebbe un no. Intanto, si coltiva una speranza, con Ernesto Bronzetti che continua nel suo ruolo di mediazione. A ora un vero piano B non c’è: Berlusconi, fin qui impegnato in campagna elettorale, quando chiede notizie di Milan all’ad (anche dopo la vittoria a Bergamo) lo fa solo per sapere se ci sono novità su Ancelotti. Altro non ha considerat­o. Nelle settimane passate aveva già scartato tutta una serie di candidati proposti da Galliani: Maurizio Sarri, Unai Emery, Sinisa Mihajlovic, mentre Antonio Conte, se mai dovesse dimettersi da c.t. per l’inchiesta di Cremona, lo farà fuori tempo massimo per il Milan. Vincenzo Addio Pippo Inzaghi lascerà il Milan nonostante abbia ancora un anno di contratto (Getty Images) Montella è imprigiona­to dalla clausola di 5 milioni. La stima per Cristian Brocchi è reale: di certo, sarebbe un clamoroso cambio di rotta dopo mesi in cui in società si parla della necessità di avere un allenatore d’esperienza dopo due esordienti.

Sciolto il dilemma allenatore (Inzaghi non ha ricevuto comunicazi­oni ma non resterà), sarà rivoluzion­e: tra contratti in scadenza, prestiti non rinnovati e giocatori sul mercato potrebbero essere 14 i rossoneri a lasciare. Galliani comincerà in settimana a convocare chi è in scadenza di contratto (Abbiati, Bonera, che può restare, De Jong, Essien, Mexès, Pazzini). Poi toccherà a Berlusconi (che venerdì potrebbe accompagna­re Galliani a Berlino per la premiazion­e di chi ha vinto la Champions) svelare le reali intenzioni sul mercato.

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