Superbike da viaggio Le due anime della Bmw S 1000 XR
Barcellona Superbike da viaggio: un ossimoro motociclistico che ti fa storcere il naso. Eppure si tratta di una definizione che calza a pennello alla nuova Bmw S 1000 XR ( foto), che si sostanzia di tutte le doti di funzionalità, abitabilità e protettività tipiche del segmento maxi-crossover, ma spinge la caratterizzazione sportiva di questa tipologia, già molto veloci e dotate dal punto di vista della guida. Sviluppata intorno a un 4 cilindri 1000 imparentato con quello delle Bmw da corsa, la S
1000 XR ha 160 cavalli con il pregio della fruibilità, che non è mai scontata quando ci sono tali potenze in gioco. Significa che ce la si può godere andando letteralmente a spasso in sesta a meno di 40 all’ora (significa meno di 1.500 giri), senza un sussulto, così come spremendola in ogni marcia con il ginocchio a terra in qualsiasi curva, lenta o veloce che sia. Anche perché la voce di questo quattro il linea dagli 8.000 giri in su è veramente gasante. Il merito è anche di una ciclistica solida e precisa, un filo meno maneggevole di quelle delle concorrenti a due cilindri, ma efficace nei tratti più tortuosi. Il ruolo dell’elettronica è primario, perché quando ci si trova in sella a una moto da 228 chili con manubrio alto, parabrezza regolabile e — eventualmente — borse laterali rigide, capace di fare cose che molte sportive si sognano, bisogna pensare che non tutti sono piloti professionisti. E che le leggi della fisica non sono controvertibili. La S 1000 XR è ben dotata nella configurazione di serie: due mappe motore, Abs e controllo di trazione sono inclusi nei 16.200 euro del prezzo. Ma sarebbe un peccato, su una moto così, non approfittare del cambio servoassistito anche in scalata, delle sospensioni semi-attive ESA e del pacchetto Dynamic Pro (due mappe motore aggiuntive e regolazione dinamica in curva di Abs e traction control). Tutti optional.