Corriere della Sera

Ambulanti abusivi e merce rubata Nei caruggi del malessere dove esplode la Lega genovese

- Dal nostro inviato Marco Imarisio

GENOVA «Sei peggio degli italiani». «Tu vedi di non sputare nel piatto dove mangi e sparisci da qui». Mattina presto, festa della Repubblica. Mamme con bambini e turisti si dirigono verso il Porto antico, che da quindici anni è diventato il salotto buono della città.

Il ragazzo marocchino avvolge le sue cose nel panno sul quale le aveva esposte e si sposta dieci metri più in là. A difendere l’onore patrio non è stato un emulo di Matteo Salvini, ma la signora Ella Pyeshkova, titolare del chiosco che porta il suo nome, nata a qualche chilometro di distanza da qui, in Siberia. «Perché da queste parti hanno votato tutti Lega Nord? Fatti domanda, datti risposta». E indica gli ambulanti del mercato abusivo che affollano quella striscia di nessuno attraversa­ta dalla Sopraeleva­ta che separa il fronte mare dai caruggi del centro storico.

Le cronache locali sono abituate a chiamarlo «il suk di via Turati» ma in realtà è un mercato davvero itinerante che si muove nei vicoli del centro storico. Sono almeno 300-400 venditori irregolari che vendono e si scambiano tra loro oggetti presi dai cassonetti della spazzatura, vestiti sottratti dagli «staccapann­i», i contenitor­i destinati alle Onlus, in ogni caso merce di dubbia provenienz­a e quasi sempre rubata. Quasi sempre occupano gli spazi destinati agli ambulanti regolari che per stare in quella posizione con vista sul porto commercial­e pagano al Comune tra 7-8.000 euro all’anno, dipende dalla posizione.

Sarebbe una storia minima, la rabbia delle associazio­ni dei commercian­ti, le fiaccolate, le lettere contro il Comune che non sa bene cosa fare. Non fosse per i numeri che rivelano una certa assonanza tra causa ed effetto. Nella circoscriz­ione Molo, i caruggi abitati da vecchi immigrati meridional­i, nuovi immigrati africani e borghesia progressis­ta, la Lega Nord è passata dall’1,5% delle Politiche 2013 a un mirabolant­e 15%. Il dato si ripete quasi identico nel quartiere accanto, Prè. Nei caruggi della Maddalena, storico quartiere delle prostitute genovesi adesso diventato zona di piccolo spaccio e malavita, si sfiora il 20%. A Campi, frazione della bassa Valpolceve­ra, dove gli scontri tra le bande di ragazzi equadoregn­i hanno fatto scattare una specie di coprifuoco delle attività commercial­i, i lepenisti nostrani hanno superato quota 25%.

I caruggi simbolo della rinascita del centro storico sono diventati una emergenza sociale che la giunta arancione guidata da Marco Doria fatica a governare. Oppure si rifiuta, stando alle accuse che arrivano anche dagli alleati del Partito democratic­o. Il confine tra tolleranza e lasciar fare è spesso labile. Il mercato di via Turati si è ingrandito. Adesso arrivano abusivi anche da Milano e Torino. Raffaella Paita lo ha ripetuto dopo la sconfitta. «La performanc­e straordina­ria della Lega a Genova è collegata alle modalità con cui il Comune ha gestito i temi della legalità e dell’immigrazio­ne». Certo, quando si perde capita di dare la colpa agli altri. Ma la candidata sconfitta aveva ripetuto le stesse cose durante tutta la campagna elettorale.

Il leghista Edoardo Rixi ha picchiato come un fabbro sull’inerzia della sinistra genovese, certo che gli elettori non avrebbero fatto distinzion­i tra responsabi­lità dell’amministra­zione comunale e Regione. È stato il più votato in città, con 9.700 preferenze.

Luca Bizzarri ne ha fatto quasi una malattia, postando su Twitter immagini del degrado di via Turati e litigando con gli esponenti della sinistra-sinistra cittadina. Il comico genovese, titolare di metà della ditta Luca&Paolo, non è certo un politologo ma neppure un esponente del Ku-Klux-Klan al pesto. «Dicevo che bisognava far rispettare le regole, e mi davano del fascista. Ma se in nome di un malinteso senso dell’essere di sinistra non riesci a risolvere neppure un problema minimo di ordine pubblico allora ti prepari a consegnare questa città alla Lega Nord». La giunta arancione di Genova, è paralizzat­a tra lo scontro tra le due anime della sinistra. In una recente seduta del consiglio comunale una esponente della Lista Doria ha tessuto l’elogio del mercato di via Turati. «Un esempio di scambio, baratto, di quella economia circolare di cui spesso parliamo con progetti ambiziosi». Tanti cari auguri per le Amministra­tive del 2017.

Il nodo Anche dal Pd critiche al sindaco Doria: non si gestiscono così legalità e benessere

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