Il bus dei turisti italiani contro un Tir negli Usa
Tre morti nello scontro in Pennsylvania. Ci sono feriti gravi. I testimoni: «Era l’inferno»
Un autobus carico di turisti italiani, che si stava dirigendo alle cascate del Niagara per una gita, si è scontrato con un Tir nei pressi di Tobyhanna in Pennsylvania (nella foto, la scena dell’incidente)
WASHINGTON Interstatale 380, Mount Pocono, località nella parte settentrionale della Pennsylvania.
Il grosso Tir procede veloce, sbanda e centra un bus di turisti italiani che procede sulla corsia opposta. Un urto terrificante: tre, per ora, le vittime. L’autista, probabilmente americano, e due nostri connazionali. Altri sono feriti, alcuni di loro in gravi condizioni. Un incidente dalle cause ancora incerte.
Sono passate da poco le 10, il pullman noleggiato da Alpitour/Viaggidea e partito alle 7.30 da New York, sta percorrendo l’autostrada. Alla guida l’autista, definito «esperto e da 10 anni al servizio della compagnia» locale, la Academy.
A bordo 14 turisti italiani — forse una comitiva partita da un aeroporto di Milano — e la guida. La loro meta sono le cascate del Niagara, un percorso molto battuto da viaggiatori di tutto il mondo.
Lungo la striscia d’asfalto a doppia corsia c’è il solito traffico, auto e mezzi pesanti che si muovono su una direttrice importante. Da nord scende invece un grosso autoarticolato, appartiene alla società Xtra Lease.
Per cause per ora non chiarite, il camionista perde il controllo in un punto dove la 380 fa una leggera curva. Non ci sono guardrail a frenarlo, a dividere le carreggiate c’è solo un manto erboso. Dunque nessun ostacolo che possa fare da scudo a chi arriva dall’altro senso. E così il Tir si trasforma in un siluro, centra la parte anteriore del bus, la devasta, quindi si spezza. In questa carambola spaventosa la cabina del camion finisce nella cunetta, il resto si incastra sul pullman con le fiancate sventrate. È il colpo terribile che provoca morti e feriti.
I primi soccorsi sono portati dai molti automobilisti che seguivano i veicoli, quindi arrivano team di pompieri e le ambulanze. Scene di orrore e terrore, tra richieste d’aiuto, urla di dolore: «Era l’inferno», racconteranno i testimoni.
Per alcuni dei turisti italiani c’è poco da fare. Altri hanno perso in sensi, hanno bisogno di assistenza immediata.
I vigili del fuoco lavorano per un paio di d’ore prima di riuscire a tirarne fuori alcuni, imprigionati tra le lamiere del bus.
La polizia chiede l’intervento degli elicotteri che procedono al trasferimento dei feriti più gravi all’ospedale Leigh Valley, dove è scattata l’emergenza.
L’aeroporto municipale è chiuso al traffico per favorire i voli del pronto intervento mentre unità arrivano da località vicine. I medici, attraverso i social network, chiedono di inviare qualcuno che parli italiano, servono interpreti per comunicare con i passeggeri. Si mobilita la Farnesina attraverso il consolato di Philadelphia. Molto lavoro anche per la polizia. L’incidente ha provocato il blocco dell’arteria in entrambe le direttrici, creando così lunghe code.
Situazione inevitabile. C’era da portare aiuto alle persone coinvolte nell’impatto, quindi era necessario sgombrare almeno una parte dei rottami. Poi partono le indagini della Stradale.
Chi è della zona ricorda che nello stesso tratto, nel 2013, si è verificato un altro incidente con un van da turismo con a bordo dei cinesi.
In quell’occasione il mezzo, di una compagnia di Syracuse e con a bordo una dozzina di persone, era uscito di strada finendo contro alcuni alberi. Un passeggero aveva la perso la vita, gli altri avevano invece riportato delle ferite leggere.