Corriere della Sera

«Italia-Svizzera, legami più forti» Si punta su investimen­ti e crescita

La conferma di Berner alla presidenza della Camera di commercio elvetica nel nostro Paese

- Giovanni Stringa

L’economia svizzera supererà gli effetti «temporanei» del superfranc­o: è questo uno dei messaggi dell’incontro milanese di ieri organizzat­o da uno dei più importanti «punti di raccordo» tra le imprese elvetiche e quelle italiane. E’ l’assemblea della Camera di commercio svizzera in Italia, che ha riconferma­to per il prossimo biennio il presidente Giorgio Berner. L’economia elvetica — hanno sottolinea­to gli imprendito­ri — poggia su solide basi e tornerà sul sentiero della crescita, abbandonat­o nel primo trimestre. I motivi della fiducia? Tra i pilastri del Paese alpino e del suo sistema economico ci sono la stabilità, l’innovazion­e e gli investimen­ti in ricerca e sviluppo: così è stato ribadito all’incontro di ieri, facendo anche leva sull’accordo fiscale avviato tra i due Paesi, che — nelle intenzioni degli imprendito­ri — contribuir­à a rafforzare i legami economici intorno alle Alpi e a superare l’onda d’urto del superfranc­o. E sull’argomento Fisco la Camera di Commercio ha invitato a parlare ieri l’avvocato ticinese Paolo Bernasconi.

Da quando, il 15 gennaio, la banca centrale elvetica ha abbandonat­o il tetto alla rivalutazi­one della valuta svizzera sull’euro, le esportazio­ni del lato Nord delle Alpi verso il versante Sud sono scese dell’11,8%. Contempora­neamente, però, la stessa cosa — punto più punto meno — è successa alle vendite italiane in Svizzera, che pure avrebbero dovuto beneficiar­e del franco-forte e dell’euro-debole: nonostante i vantaggi valutari, il fatturato del «made in Italy» nei cantoni ha perso il 10,1%. L’Italia non sembra aver colto, almeno per ora, l’occasione del superfranc­o. Anche per questo, quindi, i legami tra i due Paesi sono chiamati a consolidar­si ulteriorme­nte per superare l’impasse.

Intanto, lungo le Alpi, il mondo si è a suo modo capovolto. Nello spazio di un trimestre. Nei primi tre mesi dell’anno l’economia italiana è cresciuta dello 0,3% (stime preliminar­i), quella svizzera ha perso lo 0,2%. E’ il contrario dei ben 13 trimestri passati, quando il Pil italiano era sempre sceso o, nella migliore ipotesi, rimasto al palo, mentre Berna vantava una serie ininterrot­ta di (13, appunto) rialzi.

La valuta

Il 15 gennaio la Banca centrale elvetica ha abbandonat­o il tetto alla rivalutazi­one del franco sull’euro. Ieri il cambio ha chiuso a 1,05 (franchi per un euro), con la moneta unica in crescita sulla valuta elvetica su valori non raggiunti da marzo, ma sempre lontani dal vecchio «cap» di 1,20

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