Seat, quelle dimissioni in bianco dei consiglieri donna
(m.s.s.) In qualche modo appaiono come una sorta di «dimissioni in bianco» da un consiglio di amministrazione. A questo fa pensare una norma contenuta nel patto parasociale di Seat Pagine Gialle depositato nei giorni scorsi e che definisce come sarà esercitato il controllo della società al termine delle operazioni straordinarie in corso. Nelle pattuizioni pubblicate sul sito internet dell’azienda quotata si dice, infatti, che l’azionista di maggioranza (Libero dell’egiziano Naguib Sawiris, foto) ha diritto a nominare un certo numero di consiglieri, di cui alcuni indipendenti e altri (3 sui 4 previsti) «appartenenti al genere meno rappresentato». Ciò che è colpisce è il passo successivo, là dove è scritto che «qualora gli azionisti di minoranza presentino una o più liste di candidati non correlate, Libero avrà il diritto di ottenere le dimissioni degli amministratori del genere meno rappresentato qualora in tale lista non correlata siano presenti amministratori del genere meno rappresentato, e indicare sostituto/i di propria designazione». In sostanza: se il Cda si ritrova ad avere il numero sufficiente di donne tale da rispettare le quote della legge Golfo-Mosca, grazie agli azionisti di minoranza, il socio di maggioranza potrà chiedere alle professioniste della propria lista di farsi da parte per essere sostituite con consiglieri uomini. Sicuramente, però, resterà in consiglio una persona strategica per il gruppo Sawiris come Sophie Sursock. L’attuale cda di Seat è composto da 7 consiglieri, di cui 3 sono le donne (Maria Elena Cappello, Michaela Castelli e Francesca Fiore). Le norme dei patti regolano la vita futura di Seat quando Libero avrà la maggioranza del gruppo.
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Schillaci, un italiano per Nissan
( d.spa.) L’ha voluto il presidente in persona strappandolo alla concorrente Toyota dove è stato 13 anni: «È un vero talento». Parole rare da un duro come Carlos Ghosn. Daniele Schillaci, 50 anni, diventa vice presidente Nissan con responsabilità su vendite e marketing di tutti i marchi del gruppo, da quello principale al lusso Infiniti e al «low cost» Datsun. Nessun italiano era mai arrivato così in alto nella gerarchia del costruttore giapponese: Schillaci entra nel comitato esecutivo insieme agli uomini più vicini a Ghosn, e dal 15 luglio lavorerà a Yokohama. Ingegnere, del Politecnico di Milano, ha iniziato la carriera nel 93 alla filiale italiana di Renault. Poi una parentesi nel gruppo Fiat come capo dell’Alfa Romeo all’epoca di Roberto Testore, infine il salto in Toyota dove diventa il numero due per l’Europa. ©
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Germania, primo bond a 30 anni indicizzato all’inflazione
( giu.fer.) A volte per esorcizzare una paura bisogna imparare a farci i conti. Ed è quello che si preparano a fare i tedeschi. La Germania lancerà per la prima volta un bond trentennale indicizzato all’inflazione. I nuovi titoli avranno scadenza aprile 2046 e un volume iniziale tra i2 e i 2,5 miliardi, ma l’agenzia del debito tedesco ha intenzione di aumentare il valore nominale progressivamente oltre i 10 miliardi. © RIPRODUZIONE RISERVATA