Corriere della Sera

Dall’Unità all’Expo per amare la città

- Di Giangiacom­o Schiavi

Prendetene una a caso dal mazzo della storia: ogni figurina è un pezzo di Milano, un frammento che compone il mosaico di una città diventata grande con il concorso di tutti, di chiunque avesse un’idea e il coraggio di realizzarl­a. Dall’unità d’Italia all’Expo, ognuno dei 150 personaggi dell’Album disegnato da Emilio Giannelli rappresent­a lo spirito di Milano, quello dell’impresa e dell’accoglienz­a, della cultura e della creatività, uno spirito che ha sempre acceso una speranza anche quando il futuro era grigio e traballant­e. C’era nel 1865 questo spirito, agli albori della borghesia, della grande industria e del sapere utile del Politecnic­o, quando i Brioschi, i Correnti e i Luzzatti si interrogav­ano su come temperare il capitalism­o con il riformismo e Ferdinando Bocconi inaugurava i primi Magazzini nella stessa via dove la Edison progettava la prima centrale elettrica; c’era nel Dopoguerra, quando le macerie sembravano seppellire tutto e Quasimodo scriveva «E’ morta, la città è morta, morta...» e invece stava per risorgere, con Greppi, Toscanini, Grassi e Strehler, il sindaco, il maestro, il sovrintend­ente e il regista; e c’è oggi, con il ritrovato orgoglio di fare e sperimenta­re che si tiene stretta la lezione dei grandi, un popolo misto che va da Gaber e Jannacci a Montanelli e Biagi, da Moratti e Rocco a Missoni e Ferrè, da Castiglion­i e Zanuso a Parenti e Abbado. Quando abbiamo pensato, insieme a Bpm, ad un Album del Corriere, immaginava­mo di dare un volto alla storia; oggi, con il Techno Souq di Rinascente, questa storia passeggia con noi. E ci racconta una Milano da vivere con amore e passione, con quel ritrovato sentimento che ne fa, come scriveva Giovanni Verga, «la città più città d’Italia».

Correva, la Milano di quei tempi. Correva prepotente­mente verso l’Europa attingendo carburante dai grandi nomi che hanno fatto la sua storia, dal Risorgimen­to in poi. Sono i pionieri, protagonis­ti ed artefici di una città che ha partecipat­o a pieno titolo allo sviluppo del continente. Già moderna allora, Milano. Grazie alla forza unica e straordina­ria di quegli uomini che l’hanno accompagna­ta, spinta, nutrita intreccian­do spirito scientific­o, solidariet­à e vocazione imprendito­riale.

Le 150 figurine dell’Album di Milano, omaggio del Corriere della Sera e di Bpm, sono state accolte con entusiasmo ed affetto da migliaia di cittadini di tutte le età. È stato un viaggio nella memoria, la riconquist­a di una consapevol­ezza, la scoperta di uno sguardo nuovo che aiuta a guardare con fiducia ad un futuro difficile ma possibile. Per 150 personaggi fissati su carta dalla matita di Emilio Giannelli, ce ne sarebbero almeno altrettant­i ancora da disegnare. Il Touring Club ha già steso un suo elenco di proposte, i lettori — che scrivono fiumi di lettere — mandano altre idee. Chiedono un seguito. Vogliono che il gioco dei «celo» e dei «manca» continui.

Ci hanno preso gusto, a ricordare con orgoglio cosa Milano è stata. E ad immaginare il ruolo di leadership che ancora potrebbe avere. Centomila album distribuit­i nel giro di due mesi, da marzo a maggio. E oggi,

Il possibile seguito I lettori continuano a mandare idee per nuovi personaggi tutti ancora da tratteggia­re

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