Sansone, Caligiuri e Soriano, il terzetto tedesco di Conte
Sono cresciuti e giocano in Germania ma con sangue italiano: «Cuore caldo per la Nazionale»
Durante il Mondiale 2006 hanno tifato Italia. «E il giorno dopo la semifinale di Dortmund ho portato il tricolore a scuola per far rosicare i miei amici tedeschi», sorride Nicola Sansone. Lui e Daniel Caligiuri sono le novità della Nazionale di Conte, nati e cresciuti in Germania ma con sangue italiano. Come Roberto Soriano, anche lui figlio di emigranti. Tra loro parlano tedesco. Sansone e Soriano hanno fatto la trafila nelle giovanili del Bayern Monaco. Diversa la storia di Caligiuri, più in difficoltà degli altri due con l’italiano e anche un po’ spaesato, tanto che ad un certo punto si lascia scappare: «Sono per metà tedesco e ho sempre pensato che avrei accettato la prima Nazionale che mi avesse chiamato. Ed è stata quella di Conte». Caligiuri è cresciuto nel mito del fratello Marco, professionista al Friburgo e famoso nell’ultima stagione al Wolfsburg condita da 10 reti e 4 assist. In Italia viene poco e non è neppure le partite di Conte da c.t. della nazionale (3 amichevoli): 5 vittorie (Olanda, Norvegia, Azerbaijan, Malta, Albania); 3 pari (Croazia, Bulgaria e Inghilterra) attratto dal nostro campionato: «Sto bene dove sono e non è il momento di occuparmi del futuro. Devo imparare tante cose in Nazionale».
Sansone l’azzurro lo insegue da tempo: «Ho dimostrato in questi tre anni di meritare questa maglia» che è anche una specie di riscatto sociale: «Mio padre è emigrato in Germania per lavorare e ora la mia famiglia è molto orgogliosa di me». Soriano viene dalla provincia di Avellino, Caligiuri da quella di Crotone, Sansone dai dintorni di Salerno. Cuore caldo per l’azzurro, in una Nazionale sempre più multietnica. Prandelli di oriundi ne aveva chiamati 9, Conte è già a 7 e oggi chiude lo stage con una partitella a ranghi contrapposti. Ieri le porte di Coverciano si sono aperte per Tavecchio. Il presidente federale sull’eventuale prolungamento del c.t. sino al 2018 ha confermato la versione di Oriali: «È stato Lele a fare una battuta. E io ho stretto la mano a Conte che di sicuro resterà sino agli Europei. Quanto alla vicenda di Cremona, l’eventuale rinvio a giudizio non equivarrebbe ad una condanna. Noi siamo solidali con Antonio, è 4 anni che è sullo spiedo della magistratura».
Tavecchio «Conte c.t. dell’Italia fino agli Europei Contratto allungato? Una battuta di Oriali»