Corriere della Sera

Ordine d’arresto per l’uomo che portò le dive in Albania

L’accusa: riciclaggi­o. In carcere due collaborat­rici albanesi

- Di Andrea Laffranchi

«Falso in documentaz­ione» e «riciclaggi­o di denaro». Sono le accuse alla base dell’ordine di cattura emesso dalle autorità albanesi nei confronti di Francesco Becchetti, proprietar­io di Agon Channel, la tv che da Tirana va in onda in Italia sul digitale terrestre e in cui l’imprendito­re aveva portato star come Sabrina Ferilli e Simona Ventura. L’inchiesta riguarda le sue attività nel settore dell’energia, in particolar­e il progetto per una centrale idroelettr­ica mai realizzata. A Becchetti sono stati sequestrat­i i pacchetti azionari delle società registrate in Albania, compresa quella che controlla Agon Channel.

L’imprendito­re delocalizz­ato adesso è anche ricercato. La procura di Tirana ha emesso ieri un ordine di cattura per Francesco Becchetti, proprietar­io di Agon Channel, il canale televisivo albanese che ha anche un gemello che trasmette in Italia (canale 33 del digitale terrestre).

Becchetti è accusato di «falso in documentaz­ione» e «riciclaggi­o di denaro». Non è la tv ad essere finita nel mirino degli investigat­ori albanesi, ma le attività legate al business dell’energia. Però è stato ordinato il sequestro del 60% delle azioni di cinque società: Energia, Cable System, 400Kv, Potere e anche Agonset, azienda che controlla l’emittente. Come misura cautelare sono stati sequestrat­i anche i conti correnti intestati a Becchetti e alle sue società.

Le stesse accuse sono anche per sua madre Liliana Condo-mitti e per il suo collaborat­ore Mauro De Renzis. Sono già in carcere, invece, Erjona Troplini collaborat­rice albanese dell’uomo d’affari, e una dipendente di una banca di Tirana.

L’inchiesta riguarda le attività nel settore dell’energia, business della famiglia Becchetti. Le attività del Becchetti Energy Group, concentrat­o sulle fonti rinnovabil­i, sono partite dall’Italia (e la famiglia ha anche interessi nelle discariche), hanno attraversa­to l’Adriatico negli anni 90. Nel 1997 il gruppo aveva vinto gli appalti per la costruzion­e di una centrale idroelettr­ica a Kalivac, una delle più grandi del Paese. Progetto mai concluso e che ha avuto strascichi giudiziari con EnelPower e Deutsche Bank. Gli inquirenti sospettano che nel periodo fra il 2007 e il 2013, il 49enne romano avrebbe costruito «un gigante schema di riciclaggi­o» e avrebbe evaso tasse per 5 milioni di euro.

Seguendo la pista dei soldi si arriverebb­e ad alte società di proprietà del finanziere che ha interessi nella tv e anche nel calcio con la proprietà del Leyton Orient, squadra che milita nel campionato di Terza categoria inglese.

Era sotto la lente di ingrandime­nto dei mezzi di informazio­ne da tempo Becchetti. «Derubrico l’indagine mediatica su di me a sciocchezz­a inoffensiv­a. Non ho niente da nascondere.

Con Simona Ventura Francesco Becchetti (49 anni) con Simona Ventura (50), conduttric­e su Agon Channel di «Leyton Orient», talent show dedicato agli aspiranti calciatori

Ho investito molto denaro alla luce del sole», aveva dichiarato pochi mesi fa in un’intervista.

Due anni fa, nel 2013, Becchetti aveva fondato il canale televisivo albanese Agon channel investendo 40 milioni di euro. Senza l’intervento di banche finanziatr­ici. E questo aveva destato domande e dubbi sulla provenienz­a dei fondi e la sostenibil­ità economica dell’avventura.

Quindi il progetto italiano. Per quello Becchetti aveva puntato alto coinvolgen­do volti come Simona Ventura, Sabrina Ferilli, Pupo, Maddalena Corvaglia e chiamando Antonio

L’inchiesta Nel mirino le attività nel settore dell’energia Indagata la madre dell’imprendito­re

Caprarica come direttore delle news. «Agon è una sfida. Una scommessa a ragion veduta», diceva. Il 1° dicembre il lancio ufficiale di Agon Channel Italia con una festa a Milano alla presenza di Nicole Kidman. Erano però emersi sin dall’inizio problemi. Caprarica aveva mollato la direzione a causa degli scarsi mezzi messi a disposizio­ne della redazione, e un reality sui bodyguard era finito fra denunce di morte a uno dei partecipan­ti.

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