Corriere della Sera

«L’Isis sui barconi? No Ma abbiamo navi vecchie per il caos mediterran­eo»

L’ammiraglio De Giorgi: servono nuovi mezzi polivalent­i

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Bruxelles si sta pianifican­do in questi giorni una missione europea che sarà a comando italiano. La guiderà l’ammiraglio Enrico Credentino, impegnato, proprio a Bruxelles, a perfeziona­re con i partner europei lo schieramen­to navale da mettere in campo».

Com’è finita l’idea di distrugger­e i barconi degli scafisti?

« È un’iniziativa che va discussa e approvata a livello europeo. Per ora siamo fermi».

Il fenomeno migrazione sembra inarrestab­ile. Voi siete attrezzati per fronteggia­rlo anche nei prossimi anni?

«Due anni fa, quando fui nominato capo di stato maggiore, spiegai alle commission­i Difesa di Camera e Senato che la nostra flotta è vecchia. Delle 60 unità, 50 andranno in disarmo a breve. Con minacce come l’Isis, con i conflitti interrelig­iosi fra musulmani e le migrazioni bibliche appare chiaro che, per la nostra sicurezza, serve una Marina adeguata. Per fortuna il Parlamento mi ha dato retta, sono stati stanziati 5,6 miliardi di euro. Abbiamo iniziato un programma di rinnovamen­to. In particolar­e, stiamo costruendo dei pattugliat­ori polivalent­i». A che servono? «Possono intervenir­e in tutti i casi di grave pericolo. Li avessimo ora, sarebbero ideali per soccorrere in alto mare i migranti perché aprono di lato una grande piattaform­a facilitand­o l’arrivo a bordo. Ma prendiamo un’altra emergenza come l’alluvione in Liguria o l’esplosione dello Stromboli. Con questi mezzi velocissim­i, siamo in grado di portare a un villaggio di 6 mila abitanti elettricit­à, acqua, assistenza medica grazie a un ospedale a bordo, e possiamo anche evacuare rapidament­e la popolazion­e colpita attraverso una rampa apposita e con gli elicotteri».

Lei però non si accontenta dei 5,6 miliardi previsti.

«Quella somma serviva a realizzare la prima parte del programma di rinnovamen­to. Ci vogliono altri 5 miliardi per dare alla Marina una capacità navale Gli scafisti Per distrugger­e le barche usate dagli scafisti serve un’iniziativa europea Per ora siamo fermi aggiungiam­o altri 2,4 di cassa integrazio­ne risparmiat­a se l’industria lavora a pieno ritmo, e infine consideria­mo i punti di Pil generati. Vale la pena. Io vedo sempre più un aspetto marittimo centrale nella vita nazionale. Pur essendo piccolo, sul Mediterran­eo viaggiano le petroliere di mezzo mondo, dobbiamo stare attenti all’inquinamen­to. Inoltre va affrontata una nuova grave emergenza: nel Mediterran­eo le correnti hanno radunato enormi quantità di rifiuti di plastica, si sono formate 5 grandi isole, sono fonte di virus e va studiato come distrugger­le».

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In salvo Migranti soccorsi in mare

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