«L’antroposofia, così la medicina incontra arte e spiritualità»
Un approccio naturale e integrato per la prevenzione e la cura di disturbi che, però, consideri l’uomo non solo come manifestazione di processi fisico-chimici e psicologici, ma nella sua totalità. È l’approccio della medicina antroposofica che fonde la razionalità scientifica all’intuizione mistico-artistica. Questa disciplina che oggi è diffusa in 77 Paesi si basa sulle concezioni dell’austriaco Rudolf Steiner, filosofo e scienziato, vissuto fra l’Ottocento e i primi del Novecento. «In Italia è arrivata negli anni Cinquanta — ha spiegato ieri a Villa Necchi Campiglio Giancarlo Buccheri, già presidente della Società italiana di medicina antroposofica — e oggi siamo 170 medici a praticarla. Va ricordato che questo tipo di medicina non è alternativa a quella convenzionale ma un’integrazione». Integrazione che si basa su principi. «Psiche corpo e spirito formano — prosegue Buccheri — un’unità inscindibile che va integrata e tenuta in equilibrio, così come occorre fare con le componenti funzionali della fisiologia umana individuate da Steiner: quella neurofunzionale, quella del ricambio e delle membra e il polo ritmico, che s’inserisce tra i primi due». «Questa scoperta — riprende Elio D’Annunzio, direttore di Casa Raphael a Roncegno, in provincia Trento — ha aperto enormi possibilità diagnostiche e terapeutiche e ha creato un ponte tra corporeità vivente e anima, o psiche, anticipando la psicosomatica di decenni». L’antroposofica prevede terapie artistiche come la pittura e la musica. «Mi curo da decenni con la medicina antroposofica — racconta Giulia Maria Mozzoni Crespi, presidente onorario del Fondo ambiente italiano — e scelgo prodotti biodinamici, un’agricoltura che deriva anch’essa dalle ricerche di Steiner, e credo all’uso di terapie mediche e artistiche e alla dieta biodinamica». «Anche io curandomi le tonsille con questo tipo di medicina — ha chiuso l’attore Claudio Bisio — ho scoperto la cultura biodinamica».