Altri mille assunti per Fiat Chrysler
L’annuncio di Altavilla. Entro il 2018 stop a cassa e solidarietà in tutte le fabbriche «A Melfi l’obiettivo è di 1.200 vetture al giorno». Cento giovani per il marchio Alfa
Tre numeri. Ottomila. Come gli addetti alla Sata di Melfi entro la fine di quest’anno, al netto dell’indotto. Mille e cento, come la nuova «infornata» di assunzioni in Italia annunciate ieri da Alfredo Altavilla, responsabile area Emea di Fiat Chrysler Automobiles, in somministrazione e successiva stabilizzazione (dopo sei mesi) con il nuovo contratto a tutele crescenti. Cento, come i giovani inseriti nel programma Alfa Romeo (la nuova berlina verrà presentata il prossimo 24 giugno ad Arse) in aggiunta all’organico degli impianti di Termoli e Cassino. Il piano Italia di Fca porta così a 2.650 i nuovi posti di lavoro nel nostro Paese in un 2015 che brinda alla ripresa del comparto dell’auto, trainata anche dalla domanda domestica. Soprattutto — in uno scenario da qui a tre anni — certifica la fine della cassa integrazione e dei contratti di solidarietà in tutti gli stabilimenti del gruppo entro il 2018, pre-condizione messa nero su bianco già nel piano industriale presentato a maggio 2014. Nel dettaglio i nuovi 1.100 posti sono così ripartiti: 600 a Melfi (verranno stabilizzati a tempo indeterminato anche i 1.550 assunti all’inizio dell’anno con il Jobs act), che si giova della profonda ristrutturazione dell’impianto basata sulla piattaforma «Small Wide», un’architrave modulare adattabile per costruire vetture di dimensioni diverse e deputata anche alla fattura della Jeep Renegade (un segmento di mercato in cui la vecchia Fiat non era presente e ora destinata ai mercati di tutto il mondo) e la Fiat 500x in commercio da gennaio, prodotta su tre turni (20 turni a settimana con 4 squadre) e venduta principalmente in Europa. 200 assunzioni sono previste alla Sevel di Atessa dove si produce la Fiat Ducato (portando gli addetti a 6.400), circa 170 a Verrone nel biellese, impianto in cui si realizzano i cambi delle vetture Fca e che con tutta probabilità destinerà una corsia preferenziale ai cassintegrati della vicina Mirafiori (sono circa 3.500 in totale) da ricollocare entro il 2018. Infine ulteriori 30 assunzioni a Cento, nel ferrarese, per la produzione di motori Vm di Fiat Powertrain Technologies. Dice Altavilla che a Melfi «l’obiettivo è di portare la produzione a 1.200 vetture al giorno». Mentre a Mirafiori «i lavori vanno avanti secondo i programmi, che prevedono l’inizio della produzione del Suv Maserati Levante a fine anno». Quasi unanime la soddisfazione dei confederali rispetto all’annuncio di Altavilla, programma che ovviamente si giova del combinato disposto degli incentivi della legge di Stabilità (con decontribuzione e de-fiscalizzazione per i neoassunti) e della maggiore flessibilità in uscita garantita dal Jobs act. Annamaria Furlan, segretaria generale Cisl, si dice speranzosa che «altre imprese seguano l’esempio della Fca» investendo «nel nostro Paese, con prodotti competitivi e di alta qualità». Dissonante Fiom Cgil che inquadra le nuove assunzioni come forma di compensazione «della riduzione degli occupati non sostituiti negli ultimi anni».