L’Europa punta a velocizzare i rimpatri
La bozza del piano, ma restano le divisioni sui ricollocamenti. Grillo: l’Italia è ormai un bivacco di sfollati
Solidarietà e responsabilità nel gestire l’emergenza immigrazione. Mentre in Europa si cerca un accordo su come tradurre la solidarietà e si discute ancora su quote e obbligatorietà/volontarietà dell’accoglienza dei 40 mila migranti da ricollocare da Italia e Grecia negli altri Paesi Ue, si fanno progressi invece sulla responsabilità, che viene letta anche come un maggiore impegno sui rimpatri dei « migranti economici» irregolari, i non-profughi. Come dimostra la prima bozza delle conclusioni del Consiglio europeo in programma per il 25 e 26 giugno.
Il Consiglio Affari interni di martedì affronterà la questione partendo da una nota che il 9 giugno scorso il Commissario all’immigrazione, Dimitris Avramopoulos, ha mandato ai 28 Paesi avanzando alcune proposte che stanno trovando l’accordo dei governi Ue. Per il commissario si deve procedere con l’attuazione al più presto degli impegni di rimpatrio previsti dall’accordo di Cotonou e con il lancio di nuovi negoziati con i Paesi terzi più rilevanti, stilando eventualmente anche una lista dei Paesi, magari africani, da coinvolgere per primi. Punti già inseriti nella bozza delle conclusioni, a dimostrazione che c’è un accordo tra i Paesi.
Le cancellerie stanno trattando anche su una tenuta in custodia dei migranti che richiedono protezione internazionale sul modello inglese, ovvero senza la possibilità di muoversi finché la domanda non viene accettata. Si starebbe lavorando anche su un meccanismo che acceleri i rimpatri attraverso le nazionalità, prevedendo una corsia preferenziale per quelle che hanno il maggior numero di migranti economici irregolari (come ad esempio la senegalese) per velocizzarne il rimpatrio.
In Europa si tratta e in Italia si alzano i toni dello scontro. Per il leader del M5S Beppe Grillo «l’Italia diventa un bivacco permanente di sfollati nelle stazioni e ai confini».