Corriere della Sera

«Latte e biscotti per i bimbi affamati» E alla Tiburtina nasce una tendopoli

Il prefetto: Roma è in affanno

- di Rinaldo Frignani

La cosa più difficile è stata convincere i «transitant­i» eritrei e somali a trasferirs­i nella piccola tendopoli costruita ieri pomeriggio dalla Croce Rossa in uno spiazzo brullo e polveroso accanto alla nuova stazione Tiburtina. «Abbiamo paura che da lì non potremo più uscire, non ci fidiamo. Vogliamo restare qui», raccontano fuori dal centro Baobab di via Cupa, al Tiburtino — a circa mezzo chilometro dall’accampamen­to —, dove rimangono circa 450 rifugiati in attesa che domani Francia e Austria — secondo le previsioni, ma a questo punto è più una speranza — riaprano le frontiere Schengen. Fino a venerdì i migranti erano quasi il doppio: la metà ha preferito lasciare la Capitale per avvicinars­i al Nord, per poter proseguire subito il viaggio per la Germania e la Scandinavi­a dove vivono le loro famiglie.

Altri si sono invece accampati sotto le mura del cimitero monumental­e del Verano o sotto i viadotti della Tangenzial­e Est, fra cumuli di rifiuti e carcasse di moto abbandonat­e. Unici fari sempre il centro Baobab e un paio di bagni chimici fuori dal cancello, ma anche la solidariet­à di alcuni romani che hanno fatto la spola in auto per rifornire i volontari di cibo e generi di prima necessità e l’intervento della Croce Rossa.

La costruzion­e della tendopoli, annunciata venerdì sera dai Servizi sociali, è tuttavia slittata di ora in ora. Poi alle 15 i mezzi della Cri sono comparsi nell’area ancora adibita a cantiere della stazione Tiburtina. Alle 21 erano state montate sette tende — delle 10 previste — e il gazebo della mensa. Un’ora più tardi i primi rifugiati — una cinquantin­a — si sono convinti a muoversi. Il prefetto Franco Gabrielli ha verificato di persona per due volte lo sviluppo della situazione. La prima in scooter. «Questa è una soluzione temporanea — ha spiegato —. Per quella definitiva ci sarà il palazzo delle Ferrovie (il cosiddetto «Ferrhotel» di via Masaniello, di fronte alla stazione, ndr) ». Secondo Gabrielli però sul fronte dell’accoglienz­a «Roma è in affanno. Con Mafia Capitale è stata fatta giustizia, ma il sistema delle cooperativ­e è per ora depotenzia­to».

La Questura ha monitorato la situazione e continua a farlo: il campo è presidiato, illuminato a giorno da una «torre faro», anche per scongiurar­e il rischio di raid razzisti. Ma il timore è che, se la questione dei «transitant­i» non si dovesse sbloccare entro pochi giorni, possa scattare una nuova emergenza con l’arrivo di altre centinaia di migranti. Si parla di almeno 2.500 persone. Fra di loro molti bambini, come quelli che ieri giocavano a pallone sui marciapied­i del Tiburtino o dormivano sdraiati su lenzuola strappate accanto ai piloni della Tangenzial­e. « Ai romani chiediamo di portare latte e biscotti, quei piccoli sono allo stremo», è l’allarme lanciato di nuovo dai volontari e dalla Cri. E uno dei bimbi è già finito in ospedale per denutrizio­ne.

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In attesa I profughi della stazione Tiburtina (Mistrulli)

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