La villa estiva del presidente aperta ai bimbi e ai disabili
Dopo il Quirinale aperto tutti i giorni come grande museo di se stesso, operazione che partirà il 23 giugno, ora tocca alla tenuta presidenziale di Castelporziano ( nella foto) e al suo meraviglioso litorale di 3,1 chilometri, una delle rarissime aree del nostro Paese scampate alla speculazione edilizia costiera e rimaste identiche a secoli fa. Non ci saranno cancelli spalancati al grande pubblico (ipotesi irrealizzabile sia per motivi di sicurezza che per la straordinaria delicatezza di un ecosistema unico in Italia e forse in Europa, con 1.082 specie botaniche). Ma il presidente ha deciso di ospitare gratuitamente, tra il 15 giugno e il 30 agosto, circa 500 persone tra adulti e minori con disabilità. Come si legge in una nota del Quirinale «è stato sottoscritto dal segretario generale della presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti, dall’assessore alle Politiche sociali del Comune di Roma, Francesca Danese, e dal segretario generale della Regione Lazio, Andrea Tardiola, un apposito protocollo di intesa che consentirà un pieno coinvolgimento delle strutture e delle associazioni operanti nel settore, in ambito comunale e nei territori limitrofi». I gruppi saranno selezionati dal Comune di Roma e dalla Regione Lazio, ciascuno sarà di circa trenta persone, ospiti della tenuta dal lunedì al venerdì per l’intera giornata. La presidenza della Repubblica predisporrà sia strutture per l’accoglienza che balneari. In più verranno organizzate visite nel parco. Appena insediato al Quirinale, Sergio Mattarella aveva subito espresso il suo desiderio di fare definitivamente del palazzo presidenziale «la casa degli italiani», secondo lo slogan coniato da Carlo Azeglio Ciampi. Molti intellettuali da tempo chiedevano (anche dalle colonne del Corriere della Sera) che il Quirinale non si limitasse alle visite nei fine settimana. Nel giro di pochi mesi Mattarella ha istituto una commissione che ha organizzato un sistema di visite guidate su prenotazione. Ora tocca a Castelporziano, finora riservata ai capi di Stato. Scelte che rappresentano molto più di un semplice segnale di cambiamento nel rapporto con la cittadinanza.