«Dannose. No, utili» La strana altalena ora riabilita le svapo
Un altro punto a favore delle sigarette elettroniche. Una ricerca pubblicata dalla rivista internazionale Plos One e firmata da un gruppo di atenei italiani le riabilita come strumento contro il fumo. «Non servono per smettere ma sono utili per non ricominciare dopo aver smesso, inoltre è abbastanza sicura», afferma Walter Ricciardi, commissario dell’Istituto Superiore di Sanità, uno degli autori dello studio. In altre parole l’e-cig è un bell’aiuto per restare «ex». Per la prima volta sono stati osservati i comportamenti di un vasto numero di fumatori incalliti, un migliaio. I risultati definitivi arriveranno nel 2019. Ma come, non ci avevano detto che il fumo elettronico era dannoso? Che bisognava verificarne la presunta pericolosità, specie per quanto riguarda le sostanze contenute nel liquido delle cartucce? Che occorreva indagare sugli effetti della nicotina, soprattutto nei giovani ai quali infatti il consumo è stato negato da un decreto del 2012? Quando il nuovo prodotto si affacciò in Italia come concorrente della sigaretta subì dure condanne da parte di vari organismi scientifici. L’ultimo anatema è stato dell’Organismo Superiore della Sanità: «Pericolo grave e dannoso». Tra i difensori più convinti l’oncologo Umberto Veronesi: «Meglio il fumo finto che quello vero a base di catrame e sostanze cancerogene». Da allora un continuo martellamento di ordini e contrordini che alla fine hanno determinato il disorientamento del consumatore e il crollo del mercato, spariti gran parte dei negozi specializzati. Nessuno mette in dubbio l’onestà dei ricercatori. Però bisogna anche riflettere sul fatto che da un paio d’anni alcune multinazionali del tabacco hanno acquistato aziende di sigarette elettroniche e forse hanno interesse che non se ne parli più tanto male.