La Grecia torna a Bruxelles per trattare Il Fmi riapre
BRUXELLES Le ultime pressioni della Germania, del Fondo monetario di Washington e degli altri creditori spingono la Grecia a considerare maggiori concessioni per non far saltare l’accordo necessario per evitare l’insolvenza. Il premier ellenico Alexis Tsipras ha così inviato la sua delegazione a Bruxelles per riaprire il negoziato con nuove proposte rispetto al suo incontro di mercoledì scorso a Bruxelles con la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande.
«Se arriviamo a una soluzione sostenibile, a prescindere da quanto difficile sia il compromesso, ne sopporteremo il peso perché il nostro obiettivo è liberarci dalla crisi e dal piano di salvataggio», è la nuova posizione espressa da Tsipras. In pratica il premier greco di estrema sinistra si dice pronto ad accogliere ulteriori richieste del centrodestra tedesco di Merkel purché venga rispettata la dignità politica del suo governo. «Se l’Europa desidera la spaccatura e la continuazione della sottomissione — ha spiegato Tsipras ai suoi ministri — prenderemo la grande decisione di dire “no” e combatteremo la battaglia per la dignità del nostro popolo per la nostra sovranità nazionale». Il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis è intervenuto per escludere l’insolvenza della Grecia e per ipotizzare un nuovo prestito a basso costo a 30 anni del Fondo salva Stati dell’eurozona per rispettare le scadenze dei debiti con la Bce di Mario Draghi.
Il membro belga del direttivo della Bce Peter Praet ha ribadito che la sua istituzione punta a mantenere la Grecia nella zona euro. E ha esortato Atene a procedere nel negoziato in modo «credibile». Il presidente lussemburghese della Commissione Jean-Claude Juncker ha dichiarato che i colloqui tra la delegazione greca e quella dei creditori continueranno anche oggi «al più alto livello tecnico» e che «le conclusioni politiche» emergeranno nell’Eurogruppo di giovedì prossimo a Lussemburgo.
La risonanza mondiale assunta dal tentativo di salvataggio della Grecia rende però più probabile che la responsabilità del possibile compromesso sia assunta direttamente dai 28 capi di governo nel summit Ue del 25 giugno prossimo.