L’appello di Visco ai sindacati: siate motori del cambiamento
Il governatore di Bankitalia a Camusso: stare in difesa non basta più
Il sindacato «deve dare il suo contributo» per la ripresa dell’economia e dell’occupazione, «non per difendere l’esistente ma per rendere il nostro futuro meno incerto». Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha di fronte la leader della Cgil, Susanna Camusso e una platea di sindacalisti che partecipano alle «Giornate del lavoro» organizzate a Firenze, quando fa la sua esortazione. Visco fa appello «alla capacità del sindacato a farsi carico dell’interesse generale, andando oltre la mera difesa della propria rappresentanza», ricordando quando, segretario Bruno Trentin, nell’estate del ‘92, la Cgil fece la «difficile scelta» di firmare l’accordo sulla scala mobile. Era un momento cruciale, dice, come lo è l’attuale: i primi segnali positivi di inversione del ciclo economico dovranno infatti essere consolidati richiedendo «una lunga fase di transizione» in cui bisognerà realizzare importanti riforme e in cui occorrerà interrogarsi sul cambio di prospettive per il lavoro, determinato dall’innovazione. Nei prossimi due decenni quasi il 50% dei posti sarà automatizzato e bisogna cominciare a discutere del cambiamento Due secoli dopo Waterloo, gli eredi di Napoleone e del duca di Wellington, Jean-Christophe Napoleon Bonaparte, e Arthur Mornington, marchese di Douro, si sfidano nel private equity della City: il primo lavora ad Advent International, il secondo a Charterhouse Capital che vuole aiutare le amministrazioni locali a gestire in modo efficiente gli impianti e il servizio di illuminazione. In alte parole: più risparmi, ma anche una maggiore valorizzazione del territorio e più sicurezza, cercando di dare l’illuminazione giusta a ogni parte del Comune. L’incontro di martedì, «Procedure e incentivi per l’efficientamento energetico», si terrà all’università degli studi di Milano-Bicocca. Dietro la giornata c’è il lavoro anche di Enea (Progetto Lumière), Anci, Regione Lombardia e Criet. Anche questa è scuola: sui banchi «senza battaglie di retroguardia», aggiunge Visco proponendo quattro spunti. E cioè l’investimento nella conoscenza; il ripensamento dell’organizzazione dei tempi del lavoro, non limitati alla lunghezza dell’orario ma all’intero arco della vita; la revisione della distribuzione delle risorse avendo riguardo anche al rafforzamento delle politiche di riqualificazione; il rafforzamento del sistema produttivo, cercando di compensare in altri campi i posti che si perderanno. Quel sistema produttivo che ha utilizzato la flessibilità del lavoro e la moderazione salariale per ridurre i costi, «rinunciando ad avviare un profondo cambiamento strutturale». «Le riforme - ed ora in via prioritaria quelle a tutela della legalità e per l’efficienza della P.A- si devono fare non perché ce lo chiedono Europa, Bce o i mercati».
La vicenda
Il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco ieri a Firenze ha strigliato il sindacato che «deve dare il suo contributo per la ripresa»
Il numero uno di via Nazionale ha incontrato Susanna Camusso, segretario generale Cgil alle «Giornate del lavoro» ci sono i Comuni e non gli studenti, sempre con l’obiettivo di imparare. Questa volta, a risparmiare. L’Enea – l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile – ha messo in piedi il Progetto Lumière per promuovere l’efficienza energetica nel settore dell’illuminazione pubblica. L’adesione al Progetto è gratuita. Lumière è finanziato nell’ambito di un accordo di programma tra Enea e Ministero dello Sviluppo Economico.
La sfida di Waterloo rivive nella City