Corriere della Sera

Italia, tutti i motivi per crederci tra grandi vecchi e giovani rampanti

La prestazion­e contro i croati ha dato segnali importanti a Conte

- DAL NOSTRO INVIATO Alessandro Bocci

Al di là della qualificaz­ione, diventata più agevole dopo il pareggio in Croazia, conta misurare la crescita dell’Italia. Da Milano a Spalato due pareggi con lo stesso risultato (1-1), che portano a riflession­i completame­nte differenti. «Nella partita di andata avevano vinto loro ai punti, stavolta i rimpianti sono nostri», la lucida analisi di Antonio Conte. In parte ci siamo vendicati. L’assalto al primo posto del girone è fallito tra i rimpianti, ma in sette mesi abbiamo dimostrato di aver colmato il gap nei confronti di una delle squadre più forti del panorama europeo. Ad un anno dalla missione in Francia ci sono molti motivi per sperare di poter riscattare la delusione del Mondiale brasiliano e di ripetere il cammino prandellia­no in Polonia e Ucraina. Ne abbiamo individuat­i cinque. dovuto superare molte difficoltà», ha ricordato il tecnico alla fine della partita. Compresi gli infortuni, che hanno messo fuori gioco sia Buffon che De Silvestri. Ma la Nazionale è riemersa e con il carattere ha ritrovato il gioco, alzando progressiv­amente il baricentro e sfiorando, nel secondo tempo, il colpo del ko. Significa avere un’anima.

L’ottimismo del c.t. «Nella partita di andata avevano vinto loro ai punti, stavolta i rimpianti sono nostri»

Il 4-3-3 funziona ed è piaciuto ai giocatori: «Consideran­do che era la prima partita con il nuovo sistema, credo ci siano notevoli margini di migliorame­nto. Dobbiamo continuare su questa strada. Questo modulo esalta Candreva e El Shaarawy», l’analisi di Bonucci, uno dei leader della Nazionale. Duttilità, peraltro, fa rima con imprevedib­ilità: l’Italia ora può variare lo spartito, mai uguale a se stessa, passando dalla difesa a tre a quella a quattro e attaccando con due ali, oppure affidandos­i agli inseriment­i dei centrocamp­isti.

Insieme Giovani e senatori in allenament­o. L’alchimista Conte studia nuove formule ( Epa)

Ma anche dei giovani rampanti. Il progetto è miscelare le due anime e in questo senso aver ritrovato El Shaarawy, tra i più incisivi in Croazia, è fondamenta­le. Anche il recupero di De Sciglio è considerat­o importante. Conte punta moltissimo sulle nuove leve e seguirà con particolar­e attenzione l’Europeo Under 21. Nel suo taccuino ci sono i nomi di tre giocatori che nella prossima stagione potrebbero passare in pianta stabile nella Nazionale maggiore: i difensori Rugani e Romagnoli e l’ala Berardi.

Buffon e Pirlo, d’accordo. Anche Chiellini e Bonucci sperando di ritrovare De Rossi. Ma da un po’ di tempo a questa parte, il c.t. ha un giocatore indispensa­bile in più: Antonio Candreva. Il laziale dietro la barba nasconde la faccia di un campione. Un jolly prezioso perché ricopre tre ruoli sempre con un altissimo rendimento: ala, interno, persino trequartis­ta (come lo ha provato Pioli). Una stella in più in una Nazionale che ha bisogno di migliorare il tasso tecnico per competere con le più forti.

Cinque motivi per sperare in un Europeo felice. Il lavoro di Conte comincia a dare i suoi frutti. Dalla Croazia alla Croazia tutto è cambiato. Speriamo solo non sia un’illusione.

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