Corriere della Sera

Mangiare per noia può rovinare la linea Ecco come salvarsi

Per non cadere in tentazione impariamo a riconoscer­e il vero senso di fame e di sazietà

- Carla Favaro Nutrizioni­sta © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

State seguendo un programma noioso alla tv? Fate attenzione a non tenere a portata di mano del cibo, a maggior ragione se ricco di zuccheri, grassi e calorie (alcuni esempi in tabella), perché potreste ritrovarvi a mangiarlo senza accorgerve­ne.

In un recente studio, condotto da ricercator­i svedesi su un gruppo di giovani donne, e pubblicato su PLoS ONE, si è visto che il consumo di cibo aumentava significat­ivamente quando le partecipan­ti seguivano un programma tv noioso rispetto a quando ne guardavano uno coinvolgen­te.

Di come — e perché — la noia possa favorire il consumo alimentare si è occupato anche un altro studio, pubblicato su Frontiers in Psychology: ricercator­i irlandesi e inglesi hanno chiesto ai partecipan­ti di tenere un diario alimentare per una settimana, registrand­o gli stati d’animo provati. Ebbene, la noia, in particolar­e, era associata con l’assunzione di cibi calorici e poco salutari. In un secondo esperiment­o, i partecipan­ti dovevano svolgere un compito noioso o, in alternativ­a, uno divertente. Anche in questo caso gli studiosi hanno osservato che lo svolgiment­o del compito noioso provocava il desiderio di snack, soprattutt­o di quelli più calorici. Se però durante la prova noiosa si mettevano a disposizio­ne cibi salutari, ma valutati precedente­mente come “stimolanti” (come dei pomodorini maturi), spesso la scelta ricadeva su questi.

In altre parole, ciò che si cerca nel cibo quando ci si annoia sembra essere non tanto un particolar­e sapore, quanto una sensazione che distolga, appunto, dalla noia. Che cosa fare, allora, per evitare di ingurgitar­e “distrattam­ente” calorie?

«L’escamotage più ovvio — suggerisce Nicoletta Cavazza, docente di Psicologia sociale all’Università di Modena-Reggio Emilia — è quello di prestare attenzione al senso di noia, per “disinnesca­rlo”, cambiando attività prima di dirigersi verso il cibo. Un altro consiglio è quello di esercitars­i a riconoscer­e il senso della fame e della sazietà, rispondend­o a questi stimoli più che allo stato d’animo contingent­e. Spesso la capacità di riconoscer­e tali segnali è indebolita da fattori esterni, come l’esposizion­e al cibo o il “dovere” di mangiare in determinat­e situazioni a prescinder­e dall’appetito».

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