Corriere della Sera

SOFFRO DI DOLORI ALLA CERVICALE, QUALE TIPO DI ESERCIZI MI CONSIGLIAT­E DI FARE IN PALESTRA?

- Risponde Gianfranco Beltrami Docente Scienze motorie, Università Parma

Ho appena compiuto 52 anni e sono da tempo abituata a convivere con dolori cervicali. L’ultima risonanza ha evidenziat­o, oltre alla solita artrosi accompagna­ta da numerose piccole calcificaz­ioni presenti a livello della cartilagin­e articolare, anche la presenza di tre protrusion­i.

Mi curo con medicinali, antinfiamm­atori e antidolori­fici che assumo solo al bisogno, e faccio regolarmen­te anche sedute di fisioterap­ia e osteopatia.

Sono sempre stata sportiva e anche adesso frequento tre volte la settimana la palestra, dove seguo corsi di zumba e faccio esercizi di tonificazi­one. Raramente uso pesi o bilancieri pesanti, ma ci sono altri esercizi ai quali dovrei rinunciare per non aggravare la mia situazione?

Ho provato sulla mia pelle che i crunch “incrociati”, esercizi in cui da sdraiati si cerca di portare la spalla verso il ginocchio controlate­rale contraendo gli addominali, sono deleteri e non li faccio più, ma con che cosa posso sostituirl­i secondo voi?

Mi piacerebbe anche praticare il nuoto, specialmen­te nei mesi estivi, ma non ho idea se questa disciplina possa essere contrindic­ata per la mia cervicale. Se non vi sono problemi, posso nuotare a stile libero o sono meglio altri stili?

Anche se la risonanza rivela problemi discali e delle articolazi­oni del rachide, non bisogna dimenticar­e l’importanza di una valutazion­e clinica e di una valutazion­e posturale generale. La correlazio­ne tra questi tre elementi è infatti fondamenta­le per poter tracciare un quadro esatto della situazione.

Sarebbe interessan­te sapere anche se sono presenti, oltre alla cervicalgi­a, anche cefalea o lombalgia, e se è presente un’asimmetria del bacino o del cingolo scapolare-pelvico. Il rachide cervicale è l’ultimo punto di compenso di quelle che vengono definite “catene lesionali” che possono avere radice non solo nel collo, ma nel bacino, nel rachide lombare o a livello della spalla.

Il dolore ricorrente al rachide cervicale può anche avere una componente che viene definita “discendent­e”, derivante da uno “scompenso” delle articolazi­oni della masticazio­ne.

Se si sospetta che questa sia la causa del dolore, il tipo di attività fisica da svolgere andrebbe deciso anche in base a una valutazion­e odontoiatr­ica.

Venendo più direttamen­te agli esercizi da fare in palestra, è il caso di rimodulare lo schema, che dovrà essere improntato ad una ginnastica posturale più che ad esercizi con sovraccari­chi.

Bilancieri e manubri vanno sospesi completame­nte e sostituiti con fasce elastiche della tensione giusta (si ricordi che il colore giallo indica la tensione più leggera): utilizzand­ole riequilibr­erà tutto il rachide, arrivando indirettam­ente al collo, senza sovraccari­carlo.

Gli addominali sono importanti, ma dimentichi ( come ha già fatto) i crunch e ricorra a esercizi in “isometria”, vale a dire quegli esercizi in cui i muscoli lavorano senza variare la loro lunghezza (ad esempio, mantenendo contratto l’addome stando supini e con le gambe sollevate) evitando di iper-estendere il rachide cervicale. Queste naturalmen­te sono indicazion­i di massima; le consiglio quindi di mettere in contatto il suo osteopata con il preparator­e atletico: solo così potrà avere un quadro completo degli esercizi corretti e di quelli controindi­cati, e programmar­e un corretto programma riabilitat­ivo.

Per quanto riguarda lo zumba, è un ottimo allenament­o per l’apparato cardiovasc­olare, e sicurament­e divertente per la combinazio­ne con i ritmi del ballo caraibico. Attenzione però, perché alcune coreografi­e e i saltelli porrebbero rappresent­are un sovraccari­co per la colonna tale da causare una riacutizza­zione infiammato­ria. In tal caso, va sospeso ogni tipo di attività fisica, che potrà essere ripresa solo dopo un adeguato periodo di riposo e alla completa scomparsa del dolore.

In riferiment­o alla sua richiesta riguardant­e il nuoto, lo stile libero costringe la colonna cervicale a movimenti torsionali ripetuti che, specie in chi è portatore di ernie o protrusion­i discali, può provocare riacutizza­zioni del dolore, cervicobra­chialgia o contrattur­e muscolari paraverteb­rali.

Fra gli stili, il migliore è senza dubbio il dorso, che magari può alternare con brevi tratti a stile libero se non accusa alcun sintomo. In ogni caso le consiglio di affiancare sempre ad ogni tipo di attività praticata un idoneo programma di esercizi posturali e di allungamen­to per la colonna vertebrale.

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