Corriere della Sera

Berlusconi: questa è la prova che il premier ha perso smalto

Il leader: ci avevano dati per morti, la tornata elettorale ci ha sorriso

- Tommaso Labate

ROMA «Giornate come questa sono la prova che Renzi è sbiadito. È vero che governa in una fase molto difficile, e va riconosciu­to. Ma la sua azione ha perso smalto. E l’elettorato gli sta già voltando le spalle molto rapidament­e». Dal salotto di villa San Martino, ad Arcore, Silvio Berlusconi ha seguito a distanza le sfide del secondo turno delle elezioni amministra­tive rafforzand­o la convinzion­e che aveva avuto già due settimane fa.

«Con un centrodest­ra unito», è l’opinione dell’ex premier, «possiamo tornare al governo molto prima di quando sognano i più ottimisti di noi». Tra l’altro, è la suggestion­e di cui parla ai fedelissim­i da settimane, «in un testa a testa alle politiche tra il Pd e i moderati, sono sicuro che gran parte dell’elettorato che al primo turno vota il Cinquestel­le, pur di voltare le spalle al premier, farebbe vincere noi».

Berlusconi mette alla prova le sue teorie guardando ai dati che dalle 23 e 15, minuto dopo minuto, arrivano soprattutt­o da Venezia, la madre di tutte le sfide di ieri. E tiene d’occhio anche i ballottagg­i di quelle cittadine lombarde in cui lui stesso negli ultimi giorni si è recato per sostenere la corsa dei candidati del centrodest­ra, da Seregno a Segrate. Senza dimenticar­e realtà come Pietrasant­a, in Toscana, dove l’ex premier s’era presentato già due settimane fa per aiutare l’amico ( e sindaco uscente) Massimo Mallegni, che avrebbe volentieri candidato alla presidenza della regione.

Nell’attesa dei dati definitivi, riflettend­o a voce alta sugli scrutini, Berlusconi si abbandona a un sospiro di sollievo. «Ci avevano dati per morti. E invece questa tornata elettorale ha sorriso al centrodest­ra», è l’analisi svolta coi fedelissim­i. Prima delle Regionali, infatti, il timore – ad Arcore come a Palazzo Grazioli – era che le elezioni più importanti del 2015 si trasformas­sero nel momento storico del sorpasso della Lega su Forza Italia. «Invece», è la riflession­e berlusconi­ana, «oggi ne parliamo soprattutt­o come della prima, vera, sconfitta di Renzi».

L’obiettivo dell’ex premier, da oggi, è tentare di riunificar­e il centrodest­ra senza cedere «troppa sovranità alla Lega». Le analisi di chi vorrebbe spingerlo a un matrimonio frettoloso col Carroccio di Matteo Salvini, e soprattutt­o a dare il via libera alle primarie di coalizione che rischiereb­bero di premiare il leader leghista, non lo convincono del tutto. Non a caso, Berlusconi si è già messo a lavoro per compilare «il programma elettorale del nuovo partito» in cui, non a caso, le questioni della «sicurezza» saranno considerat­e una priorità anche rispetto all’eterno cavallo di battaglia berlusconi­ano, il «fisco». Segno che la Forza Italia ripensata sul modello dei Repubblica­ni americani non vuole lasciare, su questo dossier, campo libero ai leghisti. «Di tempo ne abbiamo», sussurra Silvio Berlusconi man mano che i risultati dei ballottagg­i prendono forma. E Renzi, è la sua scommessa, «rimarrà il più possibile lontano dalle elezioni. Anche perché ha capito che le può perdere».

Le alleanze Ora la priorità del capo è riunire i moderati senza cedere troppa sovranità alla Lega 70 i deputati del gruppo di Forza Italia a Montecitor­io

48 i senatori di Forza Italia a Palazzo Madama

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