Berlusconi: questa è la prova che il premier ha perso smalto
Il leader: ci avevano dati per morti, la tornata elettorale ci ha sorriso
ROMA «Giornate come questa sono la prova che Renzi è sbiadito. È vero che governa in una fase molto difficile, e va riconosciuto. Ma la sua azione ha perso smalto. E l’elettorato gli sta già voltando le spalle molto rapidamente». Dal salotto di villa San Martino, ad Arcore, Silvio Berlusconi ha seguito a distanza le sfide del secondo turno delle elezioni amministrative rafforzando la convinzione che aveva avuto già due settimane fa.
«Con un centrodestra unito», è l’opinione dell’ex premier, «possiamo tornare al governo molto prima di quando sognano i più ottimisti di noi». Tra l’altro, è la suggestione di cui parla ai fedelissimi da settimane, «in un testa a testa alle politiche tra il Pd e i moderati, sono sicuro che gran parte dell’elettorato che al primo turno vota il Cinquestelle, pur di voltare le spalle al premier, farebbe vincere noi».
Berlusconi mette alla prova le sue teorie guardando ai dati che dalle 23 e 15, minuto dopo minuto, arrivano soprattutto da Venezia, la madre di tutte le sfide di ieri. E tiene d’occhio anche i ballottaggi di quelle cittadine lombarde in cui lui stesso negli ultimi giorni si è recato per sostenere la corsa dei candidati del centrodestra, da Seregno a Segrate. Senza dimenticare realtà come Pietrasanta, in Toscana, dove l’ex premier s’era presentato già due settimane fa per aiutare l’amico ( e sindaco uscente) Massimo Mallegni, che avrebbe volentieri candidato alla presidenza della regione.
Nell’attesa dei dati definitivi, riflettendo a voce alta sugli scrutini, Berlusconi si abbandona a un sospiro di sollievo. «Ci avevano dati per morti. E invece questa tornata elettorale ha sorriso al centrodestra», è l’analisi svolta coi fedelissimi. Prima delle Regionali, infatti, il timore – ad Arcore come a Palazzo Grazioli – era che le elezioni più importanti del 2015 si trasformassero nel momento storico del sorpasso della Lega su Forza Italia. «Invece», è la riflessione berlusconiana, «oggi ne parliamo soprattutto come della prima, vera, sconfitta di Renzi».
L’obiettivo dell’ex premier, da oggi, è tentare di riunificare il centrodestra senza cedere «troppa sovranità alla Lega». Le analisi di chi vorrebbe spingerlo a un matrimonio frettoloso col Carroccio di Matteo Salvini, e soprattutto a dare il via libera alle primarie di coalizione che rischierebbero di premiare il leader leghista, non lo convincono del tutto. Non a caso, Berlusconi si è già messo a lavoro per compilare «il programma elettorale del nuovo partito» in cui, non a caso, le questioni della «sicurezza» saranno considerate una priorità anche rispetto all’eterno cavallo di battaglia berlusconiano, il «fisco». Segno che la Forza Italia ripensata sul modello dei Repubblicani americani non vuole lasciare, su questo dossier, campo libero ai leghisti. «Di tempo ne abbiamo», sussurra Silvio Berlusconi man mano che i risultati dei ballottaggi prendono forma. E Renzi, è la sua scommessa, «rimarrà il più possibile lontano dalle elezioni. Anche perché ha capito che le può perdere».
Le alleanze Ora la priorità del capo è riunire i moderati senza cedere troppa sovranità alla Lega 70 i deputati del gruppo di Forza Italia a Montecitorio
48 i senatori di Forza Italia a Palazzo Madama