Corriere della Sera

Blatter, c’è aria di ripensamen­to Un giornale svizzero annuncia «Africa e Asia vogliono che resti»

- Fabio Monti

No del Comitato etico Il presidente vuole valutare le reazioni, ma è già arrivato lo stop dal Comitato etico

E se Joseph Blatter ritirasse le dimissioni da presidente della Fifa, che aveva annunciato alle cinque della sera di martedì 2 giugno? Non è un’ipotesi fantacalci­stica, perché ad avanzarla è stato Schweiz am Sonntag: citando fonti anonime, ma vicine al n.1 della Federcalci­o mondiale, il domenicale svizzero ha scritto che i messaggi di forte sostegno da parte delle Confederaz­ioni di Africa (56 Paesi aderenti) e Asia (46), con la richiesta di rimanere alla guida della Fifa, starebbero spingendo Blatter a un ripensamen­to. Il fatto che la Fifa non abbia né confermato, né smentito la notizia, rinviando il tutto alle parole di Blatter del 2 giugno, dimostra che non si tratta di un’invenzione, anche perché le due confederaz­ioni contano 102 voti su un totale di 209. È più probabile che il presidente voglia valutare le reazioni a un possibile passo in avanti, dopo quello indietro di due settimane fa e la notizia può aiutarlo a capire che cosa potrebbe accadere.

Visto dalla parte di Blatter, il fatto che lo scandalo si sia allargato a dismisura, coinvolgen­do tanti dirigenti e persino qualche sponsor, dimostrere­bbe che non poteva essere lui, da solo, a giocare contro tutti e a fermare la valanga della corruzione. Oppure che le riforme indicate come necessarie durante il congresso elettivo (29 maggio) e in coincidenz­a con l’annuncio delle dimissioni di quattro giorni dopo, hanno bisogno della regia di chi conosce tutto di questo mondo: lui stesso, visto che lavora alla Fifa dal 1974 e che la presiede dal 1998. L’obiettivo di Blatter potrebbe diventare quello di presentars­i, con un colpo di mano, come il « pacificato­re della grande famiglia del football», visto che la prossima elezione sarà tutt’altro che indolore. L’Europa da mesi pretende un cambio deciso di strategia (a gennaio era nata la candidatur­a del principe Ali); Asia e Africa non sembrano intenziona­te a votare il candidato dell’Uefa, per non sentirsi «espropriat­e».

Le intenzioni di Blatter, però, hanno trovato subito uno stopper nel presidente del Comitato etico e della commission­e elettorale, Domenico Scala: «È indispensa­bile dare seguito all’avviato processo di cambiament­o della leadership, così come è stato annunciato». In questo senso, c’era stato un lungo incontro nei giorni scorsi fra lo stesso Blatter e Scala. L’Esecutivo della Fifa si riunirà il 20 luglio per decidere la data delle nuove elezioni e del nuovo congresso straordina­rio. La Bbc aveva ipotizzato, come data possibile, quella del 16 dicembre, ma è possibile che la scelta del successore di Blatter slitti al 2016. Qualunque siano i piani del presidente, la sua uscita di scena, così differita nel tempo, non sarà morbida; è in atto una guerra di potere, che può avere sviluppi già indicati dallo stesso Blatter il 28 maggio, all’apertura del congresso: «Arriverann­o altre cattive notizie». E non è detto che sia peggio per lui.

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Eterno Joseph Blatter, 79 anni, è presidente Fifa dal giugno 1998 (Afp)

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