Corriere della Sera

Reggio Emilia non smette di sognare, Sassari travolta Basket, la Grissin Bon trascinata da Polonara e Kaukenas domina gara 1 e si conferma da scudetto

- Werther Pedrazzi

Non ci sono più ostacoli oltre i quali gettare il cuore per Reggio Emilia, li ha già superati tutti. Inequivoca­bile ancor più che netta (82-63) la vittoria della Grissin Bon sul BancoSarde­gna Sassari nella prima di semifinale. Che lascia una traccia profonda anche per gara 2 di domani, durante la quale Sassari riavrà Lawal, la cui assenza si è sentita. Eccome. Liberando il coro lirico e potente dei tenori reggiani: Polonara, 18 punti e 12 rimbalzi, Kaukenas, 13 punti, Darius Lavrinovic, 12 punti con un solo tiro sbagliato, e Cinciarini, «solo» 6 punti ma la bellezza di 10 assist dei 25 (!) di squadra.

Le birre bevute insieme, brindando ognuno alla propria squadra, fuori dal palazzo, tifosi al proscenio, quelli sardi che chiedono le magliette che i reggiani hanno stampato per la loro prima finale. Si incontrano e non si scontrano. Una finale inedita anche in questo. Bella, fuori. Prima di salire ognuno sul proprio spalto. Sassari senza Orco-Lawal (squalifica) e i Pollicino reggiani ne approfitta­no Leader Andrea Cinciarini, 28 anni, play di Reggio Emilia, inseguito dai difensori di Sassari: ieri per lui soltanto 6 punti ma ben 10 assist (LaPresse) per seminare i primi sassolini (18-10) con Achille Polonara nella nuova tripla dimensione (2/3 da 3, 10 punti e 6 rimbalzi nel primo tempo). Bastano i 5 punti in solo 4’ di Darius Lavrinovic, che Reggio tratta con la cura di un cigno di cristallo, per tenere la Grissin Bon avanti (23-18) al primo intertempo. Quando Max Menetti fa la mossa che lo consacra coach di passione e ragione, di grande intuito e coraggio. Dopo non avergli fatto puntare piede in campo per tutta la semifinale contro Venezia (che aveva lunghi agili e perimetral­i), adesso fa alzare Riccardo Cervi, la sua torre di 214 cm, dalla panchina, per avvistare l’area sarda sguarnita da Shane Lawal. E proprio il Cervi volante (8 punti in 9’), lanciato dall’alzata spettacola­re di Della Valle, affonda il primo colpo di fulmine della tempesta imminente. Per il Banco soltanto Sanders e Brook cercano di arginare con lucidità il flusso di gioco reggiano, che rompe gli argini con un’ondata travolgent­e di 27-10: dal 25-22 al 52-32 sul quale si chiude il primo tempo. La reattività di della Grissin Bon che arriva prima su tutte le palle vaganti, la sua difesa stretta, i raggi laser di Cinciarini che tagliano tutto il campo, la solidità essenziale della 21enne ala lettone Ojars Silins, dal gran futuro, l’astuzia della vecchia volpe Rimantas Kaukenas, tutti insieme portano Reggio al massimo vantaggio (58-34 al 25’). Questa Reggiana gioca un bellissimo basket, solare, eppure concentrat­o e variato. Sassari è sotterrata. Cerca di risorgere con il tiro da 3, ma nel terzo periodo ha un passaggio a vuoto di 0/6, e al suo timidissim­o accenno di rimonta (70-58), basta rimettere nel salotto reggiano il cigno di cristallo, Lavrinovic, e concludere con il volo di Polonara.

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