Corriere della Sera

«I tedeschi ci guardano al bar. E non capiscono»

Lo scrittore Markaris: «Ma il mio commissari­o Charitos voterebbe per restare in Europa»

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commissari­o Charitos, una sorta di Montalbano greco che incarna il ceto medio ellenico alle prese con una crisi che i politici avevano stimato durare al massimo un paio d’anni.

« Quando annunciai alla stampa che avrei scritto una trilogia sulla crisi mi presero in giro — racconta lo scrittore —. Pensavano che non facessi a tempo, invece siamo ancora qui e non sappiamo ancora come uscirne». Markaris è orgoglioso dei valori della cultura mediterran­ea e non parteggia certo per gli euro-burocrati che in un recente scritto ha definito come «i numerosi», ovvero coloro che alimentano pericolosa­mente «l’illusione» secondo cui a numeri positivi, a dati economici buoni, corrispond­ano persone che vivono meglio.

I miei amici tedeschi — ha raccontato Markaris (che ha tradotto in greco opere di Goethe e Brecht) — «sono perplessi perché vedono i greci a passeggio per le strade e seduti al bar, non riescono a capire che è il modo di vivere che ha la gente del Sud». La Grecia è stato sempre un Paese povero che però negli anni che vanno dagli ‘80 al 2008 ha vissuto, secondo Markaris, «un benessere virtuale, non reale» e ha perso «i valori della povertà», quei valori che facevano parte della loro tradizione e che i tedeschi non riescono a capire, «perché sono impregnati dalla cultura del benessere».

Il Dio denaro in qualche maniera ha illuso i greci e ora fa presentare loro il conto attraverso «gente chiusa nelle agenzie di rating, negli uffici della Ue a Bruxelles o della Bce a Francofort­e». Per quanto sia diffidente nei confronti dei «numerosi», lo scrittore greco si definisce riformista o meglio è convinto che «la Grecia abbia bisogno di una lunga serie di riforme per diventare un Paese moderno». Ed è questa sua posizione a non fargli digerire nemmeno per un istante Yanis Varoufakis. «Quando giro per l’Europa tutti mi chiedono cosa pensi di Varoufakis e rispondo che è stato il primo grandissim­o errore di Tsipras. In Grecia sento dire che è un economista intelligen­te ma per me è il ministro delle Finanze. È un politico più che un economista. Noi avevamo bisogno di negoziator­i e abbiamo messo a capo della delegazion­e uno che non sa di cosa parla». Varoufakis, conclude amaramente Markaris, «è ogni giorno in tv e dice ogni volta qualcosa di diverso. È persino difficile tener traccia di ciò che dice».

L’illusione Secondo il giallista, per 30 anni i greci hanno vissuto «un benessere virtuale, non reale»

 ??  ?? L’ultimo romanzo di Petros Markaris, «Titoli di coda» (Bompiani): il commissari­o Kostas Charitos alle prese con la morte di un imprendito­re greco-tedesco
L’ultimo romanzo di Petros Markaris, «Titoli di coda» (Bompiani): il commissari­o Kostas Charitos alle prese con la morte di un imprendito­re greco-tedesco

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