Partire con i contanti e verificare la regolarità di navi, scali e servizi
Prima cosa, i soldi: già oggi, in Grecia, le banche dovrebbero essere chiuse e i bancomat bloccati. Prelevare sul posto e pagare con la carta di credito potrebbe essere impossibile. Agli italiani in partenza verso Atene o le isole dell’Egeo non resta che fare come una volta: portarsi dietro i contanti, tutti quelli necessari a coprire l’intero soggiorno. Il limite massimo è di 10 mila euro a persona. Oltre quella soglia, almeno in teoria, bisogna dichiararli all’ingresso nel Paese.
Seconda cosa, i documenti. Naturalmente la carte d’identità, comunque necessaria per chi parte in aereo o traghetto anche se siamo all’interno dell’area Schengen. Ma in caso di soggiorni lunghi, e per essere davvero previdenti, meglio mettere in valigia anche il passaporto. Nella remota ipotesi non solo di default, non solo di uscita dall’euro, ma addirittura di uscita dall’Unione Europea, quel documento metterebbe al riparo da ogni rischio. Terza cosa, fare attenzione. Sul sito «Viaggiare sicuri» del nostro ministero degli Esteri, quello con i consigli per chi è in partenza, non si parla di soldi e di documenti. Ma l’ultimo avviso sulla Grecia, pubblicato il 23 giugno e tuttora valido, suona discretamente sinistro. Si consiglia di «verificare che i servizi vengano erogati regolarmente ( porti, aeroporti, ferrovie, ospedali) e che le strade siano percorribili». Si raccomanda di «usare la massima prudenza» tenendosi « ben lontani dai luoghi di eventuali assembramenti nelle maggiori città del Paese». Si sottolinea che «a causa della crisi» c’è un «forte incremento di furti (portafogli, documenti, cellulari, iPad) compiuti da borseggiatori ai danni dei turisti». Buone vacanze, insomma.
Bisogna tener presente, però, che i consigli della Farnesina seguono il principio della massima cautela. Anche nelle pagine sulla Svezia e la Norvegia, per dire, viene segnalato un aumento dei furti ai danni dei turisti. E lo stesso vale per noi, per l’Italia vista dagli stranieri: l’estate scorsa il Foreign office invitò alla massima prudenza gli inglesi in partenza verso Roma e Napoli. Calma e gesso, insomma. Sapendo che può stare più tranquillo chi viaggia con un pacchetto, perché il tour operator è obbligato a intervenire in caso di problemi con aerei o traghetti. E ricordando che il turismo è un pezzo fondamentale nell’economia greca. L’anno scorso nel Paese sono arrivati 22 milioni di turisti, che hanno portato 13 miliardi di euro. Andare lì adesso, con la necessaria scorta di contante e di attenzione, può essere anche un segnale di solidarietà. Sempre che per la solidarietà, in questa Europa che brucia, ci sia ancora posto.
@lorenzosalvia