Corriere della Sera

Partire con i contanti e verificare la regolarità di navi, scali e servizi

- Lorenzo Salvia

Prima cosa, i soldi: già oggi, in Grecia, le banche dovrebbero essere chiuse e i bancomat bloccati. Prelevare sul posto e pagare con la carta di credito potrebbe essere impossibil­e. Agli italiani in partenza verso Atene o le isole dell’Egeo non resta che fare come una volta: portarsi dietro i contanti, tutti quelli necessari a coprire l’intero soggiorno. Il limite massimo è di 10 mila euro a persona. Oltre quella soglia, almeno in teoria, bisogna dichiararl­i all’ingresso nel Paese.

Seconda cosa, i documenti. Naturalmen­te la carte d’identità, comunque necessaria per chi parte in aereo o traghetto anche se siamo all’interno dell’area Schengen. Ma in caso di soggiorni lunghi, e per essere davvero previdenti, meglio mettere in valigia anche il passaporto. Nella remota ipotesi non solo di default, non solo di uscita dall’euro, ma addirittur­a di uscita dall’Unione Europea, quel documento metterebbe al riparo da ogni rischio. Terza cosa, fare attenzione. Sul sito «Viaggiare sicuri» del nostro ministero degli Esteri, quello con i consigli per chi è in partenza, non si parla di soldi e di documenti. Ma l’ultimo avviso sulla Grecia, pubblicato il 23 giugno e tuttora valido, suona discretame­nte sinistro. Si consiglia di «verificare che i servizi vengano erogati regolarmen­te ( porti, aeroporti, ferrovie, ospedali) e che le strade siano percorribi­li». Si raccomanda di «usare la massima prudenza» tenendosi « ben lontani dai luoghi di eventuali assembrame­nti nelle maggiori città del Paese». Si sottolinea che «a causa della crisi» c’è un «forte incremento di furti (portafogli, documenti, cellulari, iPad) compiuti da borseggiat­ori ai danni dei turisti». Buone vacanze, insomma.

Bisogna tener presente, però, che i consigli della Farnesina seguono il principio della massima cautela. Anche nelle pagine sulla Svezia e la Norvegia, per dire, viene segnalato un aumento dei furti ai danni dei turisti. E lo stesso vale per noi, per l’Italia vista dagli stranieri: l’estate scorsa il Foreign office invitò alla massima prudenza gli inglesi in partenza verso Roma e Napoli. Calma e gesso, insomma. Sapendo che può stare più tranquillo chi viaggia con un pacchetto, perché il tour operator è obbligato a intervenir­e in caso di problemi con aerei o traghetti. E ricordando che il turismo è un pezzo fondamenta­le nell’economia greca. L’anno scorso nel Paese sono arrivati 22 milioni di turisti, che hanno portato 13 miliardi di euro. Andare lì adesso, con la necessaria scorta di contante e di attenzione, può essere anche un segnale di solidariet­à. Sempre che per la solidariet­à, in questa Europa che brucia, ci sia ancora posto.

@lorenzosal­via

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