Il Napoli contro Vasco «Danneggia il San Paolo»
La vicenda
In Italia, i primi esperimenti di sono avvenuti grazie agli enti pubblici. Nel 2004, proprio a Milano, il Comune varò «GuidaMi». Un servizio pioneristico che resiste con 143 auto
L’esperienza milanese è poi stata imitata da altri Comuni come Bologna, Venezia e Genova
Il vero «decollo» del è avvenuto con l’ingresso delle multinazionali e grazie alla possibilità di non restituire l’auto lì dove la si è prelevata bensì dove si vuole Oggi il
è attivo, in varie forme, in 11 città. Dai 17.900 utenti del 2009 si è passati agli oltre 220 mila del 2014. Numeri che sono in crescita e in linea con il resto del mondo, dove si stima che entro il 2020 saranno 12 milioni gli utenti registrati per un giro d’affari di 6,2 miliardi di euro Napoli ha voglia di musica. Dal 2004 il suo stadio non apre le porte al rock. Vasco Rossi atterrerà sul San Paolo venerdì, chiudendo (forse) un prologo di polemiche. Il Napoli Calcio alza la voce dopo aver visto nel sopralluogo di ieri mattina il proprio terreno di gioco coperto da strutture in acciaio e alluminio. Anche la polizia è stata chiamata sul posto e assiste per ora a un acceso dibattito. «Ci avevano promesso la massima precauzione, l’uso di un materiale gommoso, ma qua sotto è già tutta terra bruciata. Non possiamo rizollare tutto il campo ad agosto» attacca Alessandro Formisano, dirigente del club, sostenendo che sia stato dribblato l’obbligo di chiedere autorizzazioni alla società fino al 30 giugno. «Anche De Laurentiis vuole fare il suo show: i piedini dei calciatori come la musica lasciano un segno. E da sempre sono gli organizzatori a saldare le ferite rimaste sul prato» dice Tania Sachs, storica portavoce di Vasco. Così ci dovrà pensare Live Nation: «Quest’anno organizziamo 23 concerti negli stadi, l’unico presidente ad alzare la voce è De Laurentiis. Sarà la calura estiva o la voglia di sfidare il sindaco de Magistris in una querelle che non ci riguarda» spiega il presidente Roberto De Luca sventolando una delibera dell’assessore allo Sport del Comune di Napoli che conferma che il 27 sarebbero iniziate le operazioni di montaggio del palco. A microfoni spenti, la palla tornerà agli organizzatori: «Pagheremo con la solita cortese sollecitudine ogni danno, che nella peggiore delle ipotesi non riguarderà più dell’8 per cento del manto erboso».