Valeria Golino regina degli Inquieti: «Lo merito»
a quel premio penso proprio di meritarmelo!». S’è quasi stupita (per il ritardo, se lo aspettava anche prima) l’attrice e regista Valeria Golino quando Elio Ferraris, il guru del «Premio Inquieto dell’Anno», le ha proposto di andare a Millesimo (Savona), uno dei borghi più belli d’Italia e più scomodi da raggiungere (città dei Del Carretto, citati da Dante nel Canto XXI dell’Inferno, città napoleonica e città del tartufo) a ritirare il piccolo drappo di lino ligure con la scritta esoterica ricamata sopra, infilato in una pentola di terracotta « sghimbescia » , cioè schiacciata da un lato e con i manici disposti in maniera irregolare.
Domenica 5 luglio Valeria Golino riceverà il premio e dovrà «legittimare» la sua «Inquietudine». Ma non sarà difficile per lei. Basta pensare alla sua storia. Figlia di un germanista italiano e di una pittrice greca di origini francesi ed egiziane, nata a Napoli e sballottata tra lì e Atene. A diciott’anni è già un’attrice. Con Lina Wertmuller partecipa a un film sotto uno di quei titoli demenziali della grande regista: Scherzo del destino in agguato dietro l’angolo come un brigante di strada. Il resto lo sappiamo. Come sappiamo che il destino ti segna. Sapete dove, in un certo punto della sua vita, il destino ha portato l’inquieta Valeria a vivere? A Mulholland Drive, Los Angeles. Come racconta il regista David Lynch (un tipo che meriterebbe il premio di «Inquieto» forse anche più di Valeria Golino) nel film che porta il nome di quella strada; da lì si vedono le luci di L.A. ma ci si specchia nella propria ambiguità, nell’essere altro da te stesso.
Valeria Golino ha precedenti illustri, nel senso di «Inquieti dell’anno»: il pianista Ramin Bahrami, Guido Ceronetti, Ferruccio de Bortoli, Renato Zero, Regis Debray, Costa Gavras, Francesco Biamonti, Gad Lerner, Carmen Llera; un po’ di nomi e dispiace fare torto ai non citati… Elio Ferraris, che per inquietudine intende conoscenza, motiva il premio a Valeria Golino con queste appassionate parole: «Sarà per le sue origini ma il suo bellissimo viso è magico e offre effetti che solo una maschera greca sa rendere. Valeria si trasforma in altri esseri e si fa compartecipe delle nostre diverse inquietudini».
Ma l’inquietudine non finisce qui: sempre a Millesimo nei giorni 18 e 19 luglio si esibiranno molte teste inquiete: il genio Edoardo Boncinelli, l’artista Ugo Nespolo, l’esoterico Marco Pesatori, il filosofo Valerio Meattini, la voce di Shel Shapiro, le riflessioni di Gherardo Colombo, la musica di Dario Caruso. Et cetera.
Parole e musica Il 18 e il 19 due giornate di eventi sempre all’insegna dello stesso stato d’animo, quello del nostro tempo